A piedi nudi nel Parco degli Iblei. Ragusa ci riprova e raddoppia l’area

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Da sx a dx: il presidente del Consiglio comunale di Ragusa Giovanni Iacono, il dirgente Marcello Di Martino, l'assessore Salvatore Martorana e l'assessore Salvo Corallo

Un iter bloccato da anni, e ora la volontà chiara della maggioranza di Palazzo dell’Aquila di sbloccarlo. Si tratta della creazione del Parco degli Iblei, che si estende anche nei territori delle ex province di Siracusa e Catania.

Nel 2010 il consiglio comunale di Ragusa approvò una delibera con una perimetrazione assai minimal, appena 1.373 mq., lasciando fuori le aree più belle, ossia le cave. Una buona dose di allarmismi e cattiva informazione aveva seminato quasi il panico soprattutto tra agricoltori e titolari di aziende zootecniche.
Il binomio salvaguardia del territorio e sviluppo, che al Nord del Paese ha portato enormi ricchezze, al sud difficilmente stenta a decollare. Ma è quello che l’attuale amministrazione, con una spinta decisa da parte di Gianni Iacono e di Partecipiamo che da anni seguono la vicenda, vuole adesso fare.

E così i confini del nascente parco si allargano, fino a raddoppiare l’area. Questa mattina lo stessi Iacono, insieme al sindaco, Federico Piccitto, e ad alcuni assessori, ha illustrato i dettagli della delibera che ora passerà al vaglio dei consiglieri comunali. Grazie alla nuova estensione il parco extraurbano si unirà a quello urbano, che comprende Cava Santa Domenica, Cava Gonfalone e Parco Petrulli.

“Si sta pensando di creare”, ha detto Iacono: “un vero e proprio sistema parchi nel nostro territorio”. Bloccare lo sviluppo, ingessare il territorio? “Assolutamente no”, hanno chiarito Iacono e il sindaco. “Anzi, c’è la possibilità di attingere a fondi dell’Unione europea con ricadute positive anche per le aziende agricole e zootecniche“.
Buona parte dell’area, in realtà, non è antropizzata. Ma si potrebbero aggiungere altre zone del territorio in seguito. Si partirà subito con una fase di marketing del territorio, con la consapevolezza che i parchi, a livello nazionale, rappresentano un enorme risorsa.
Un tre per cento in più di visitatori e un giro economico di undici miliardi di euro. Prossimo passaggio l’approvazione in Consiglio comunale, poi la concertazione con Regione e Ministero per la definitiva approvazione da parte del Presidente della Repubblica.

Infine, ed è forse la parte più importante dell’iter, la creazione di un Ente parco e la creazione di un piano per l’utilizzo delle aree.