Uno spettacolo genuino, comicità allo stato puro. Angelo Pintus, noto ai più per la partecipazione a Colorado, ha portato sabato sera al Teatro Tenda di Ragusa una tappa del suo “50 sfumature di Pintus”, il tour che dal 2013 sta facendo il giro dei teatri in Italia e oltre.
Per lui è stato un ritorno a Ragusa a distanza di qualche anno, e la platea iblea lo ha accolto davvero alla grande, facendo registrare il sold out e con applausi a scena aperta. Sono state due ore di gag ininterrotte nel corso delle quali Pintus ha regalato al suo pubblico, giunto per l’occasione anche dalle province di Caltanissetta e Catania, i suoi personaggi più noti: da Pizzul a Banderas, da Berlusconi a Gandalf de “Il signore degli anelli” passando per Ibrahimovic.
Intensi e oltremodo divertenti anche gli sketch dedicati alla sua infanzia da figlio unico alle prese con un padre italiano, sardo per l’esattezza, e una madre francese. Impossibile non ridere, ma impossibile anche non riflettere nei momenti dedicati, invece, proprio al ricordo e all’importanza del rimanere sempre bambini dentro, anche quando il resto del mondo intorno spinge a crescere e ad invecchiare, quasi perdendo la gioia di vivere.
Toccante il momento in cui ha portato sul palco la confezione di biscotti regalatagli da una bambina del pubblico e accompagnata da un biglietto. Con la musica in sottofondo, Pintus è saltato giù dal palco per andare ad abbracciare la piccola Carlotta promettendole che avrebbe conservato il suo messaggio insieme a quelli di tutti gli altri bambini. Il motivo? Semplice. “Anch’io, quando ero piccolo” ha detto: “avrei voluto che qualcuno avesse conservato un biglietto scritto da me. A casa ne ho, oramai, talmente tanti che ho dovuto far uscire la mia ex!“.
Da artista versatile qual è ha poi regalato un incredibile finale, improvvisandosi anche cantante ( è pure bravo!) sulle suggestive note di Mad world dei Tears for Fears. Chiuso il sipario, il consueto momento dedicato alle foto, soprattutto con i suoi fan più piccoli.
Noi lo abbiamo incontrato prima dello spettacolo. Ecco cosa ci ha detto
Dai villaggi e dal duo con Max Vitale a Colorado, Sanremo e, a breve, il Karaoke. Come sei cresciuto e cambiato?
“50 sfumature” ha rivoluzionato davvero tutta la mia vita. Anche prima di questo tour lavoravo molto, ma quello che faccio oggi è ben diverso e mi piace da matti! Quando ci siamo separati con Max ho dovuto ricominciare dall’inizio e non è stato facile. Che lavoro che è stato, mamma mia!
Il personaggio che ami maggiormente interpretare e quello che, invece, pensi arrivi di più al tuo pubblico?
il mio preferito in assoluto resta Pizzul, che facevo già ai tempi della scuola. Quello che il pubblico apprezza di più va a periodi, ma ad oggi devi fare Banderas per forza, aspettano tutti lui.
E delle note polemiche sulla tua partecipazione a Sanremo che mi dici? Archiviate o di tanto in tanto ci pensi ancora?
Credo che l’importanza delle critiche dipenda sempre da chi parla e da cosa dice. Ci sono tanti modi di pensare, e poi c’è un modo di vivere, che è il mio. E’ come se Bonucci dicesse a Zidane come si deve giocare, non ha senso! Probabilmente io faccio cose che non vanno bene per un contesto come quello, ma va bene, non è che la mia vita dopo quelle polemiche sia cambiata. E’ vero che Sanremo è Sanremo, ma Sanremo è solo Sanremo! L’ho presa a ridere, ho ironizzato e archiviato tutto anche sulla mia pagina di Facebook. Con tutti i problemi che ci sono nel mondo, poco importa!
Dal 2013 gli spettacoli del tour sono quasi tutte le sere e praticamente ti svegli ogni mattina in un posto diverso. Come fai a reggere questi ritmi?
“50 sfumature” termina ad agosto, è facile perché mi diverto, faccio semplicemente quello che mi piace e ogni sera incontro un sacco di bimbi. Amo quando dicono di me che sono un comico per bambini. Qualcuno, forse, lo dice pensando di sminuirmi, ma io rispondo solo “grazie a Dio”!