“Sono uscita da sotto un treno”. Il racconto dell’incidente sfiorato al passaggio a livello di via Paestum

63
Un treno durante l'attraversamento del passaggio a livello di via Paestum | Foto d'archivio

Quanto vale la vita di una mamma e del suo bambino? Una trentina di centimetri. Perché è questa la distanza che ha separato il treno che transitava sabato scorso dal passaggio a livello di via Paestum dall’autovettura della signora che ha rischiato di essere travolta assieme al proprio bambino. Le sbarre non si sono abbassate. Forse un guasto. Si vedrà.

Ma intanto per l’ennesima volta (era già capitato nei mesi scorsi) si è evitata solo per caso la tragedia. Il treno stava uscendo fuori città mentre la signora arrivava da via Palma di Montechiaro per immettersi su via Paestum. Alla sua destra il muretto a secco che ha parzialmente coperto l’arrivo del treno in transito, visto all’ultimo momento con la coda dell’occhio.

Da qui la brusca frenata che ha salvato la vita a lei e al figlio. “Ma sarebbero bastati pochi attimi”, spiega con gli occhi lucidi la signora Gianna Damaso: “e non avrei potuto raccontarlo. Il treno avrebbe travolto l’auto”.
“Ora posso capire quando si dice ‘sono uscita da sotto un treno’. È quasi accaduto questo. Le sbarre non si sono abbassate e mentre giravo con l’auto è arrivato il treno a velocità sostenuta. Grazie alla mia frenata in extremis si è evitato l’impatto. Il macchinista si è fermato ad una trentina di metri di distanza dal passaggio a livello. È tornato indietro a controllare se fosse successo qualcosa. Ha detto ai presenti che marciava a passo d’uomo, come previsto dal regolamento. Ora io non sono un macchinista e non so di certo capire a quanto andasse il treno ma di certo so capire che non era una marcia ad uomo, come è stato detto, perché invece andava più rapidamente. Ripeto, solo per pochissimo non si è arrivati ad un impatto che sarebbe stato devastante”.

La signora Damaso parla poi del figlio. “In questi pochi secondi il pensiero è subito andato a mio figlio in auto con me. Mi sono terrorizzata per la sua incolumità. Per fortuna era distratto dal cellulare e non ha visto il treno sopraggiungere anche se poi si è spaventato anche lui”. La donna è stata soccorsa anche dagli ambulanti che lì vicino il sabato mattina tengono il mercatino. Poi è andata all’ospedale Civile sotto choc per la tensione accumulata e per la paura.

Si augura adesso che quel passaggio a livello venga chiuso prima possibile. “Mi è stato chiesto in passato da alcuni commercianti di mettere la firma per evitare che venisse chiuso. Ho risposto di no, che non avrei firmato, perché pensavo che potesse essere un pericolo. Mai avrei immaginato che sarebbe capitato proprio a me. Credo che il passaggio a livello vada chiuso e si trovino soluzioni adeguate anche a supporto dei commercianti”.
Intanto la signora Damaso si è già rivolta ad un legale che sta adesso verificando ogni dettaglio. “Cercherò di capire eventuali responsabilità degli enti competenti”, spiega l’avvocato Antonella Stefania Fidelio dello studio Fidelio-Guastella. “Sono vari gli organismi coinvolti, da Trenitalia a Rfi e forse anche il Comune. In ogni caso ci auguriamo che l’amministrazione comunale intervenga con decisione rispetto a quest’ultima vicenda, magari facendo un’adeguata valutazione tra l’incolumità pubblica della cittadinanza e gli interessi dei commercianti che in zona hanno i propri negozi e che non vogliono la chiusura del passaggio a livello”.

Qualcuno, sia in passato che alla luce dell’ultimo episodio, ha chiesto che si potesse pianificare un servizio di protezione civile o di vigili urbani al passaggio del treno. Che ne pensa? “Anche questa potrebbe essere una soluzione in attesa di avviare decisioni finali”, spiega l’avvocato Fidelio. “Tra l’altro nel regolamento di Rfi è previsto che nell’ipotesi in cui si segnali un guasto dovrà essere interessata la polizia municipale e dunque sarà mia cura capire se, debitamente informata, l’amministrazione o la polizia locale non è intervenuta come previsto”.

Michele Barbagallo 

[ Fonte: La Sicilia ]