“Un passaggio storico, che ci consente di adeguare lo Statuto a molte disposizioni di legge vigenti e che, incidendo sulla composizione dei gruppi consiliari, ci permetterà di rimodulare il numero dei componenti delle commissioni permanenti”.
Questi i passaggi fondamentali della riforma che il Consiglio comunale ha approvato, spiegata stamane in conferenza stampa al Comune dal primo firmatario del documento, il pentastellato Maurizio Stevanato, dal capogruppo dei Cinque stelle Filippo Spadola e dai rappresentanti di due delle forze politiche che hanno sostenuto il provvedimento, Marcella Scrofani presidente di Partecipiamo e Carmelo Ialacqua capogruppo di Movimento città.
Cambiamenti i cui effetti positivi, promettono, si inizieranno a vedere presto. In che termini? “Maggiore efficacia ed efficienza dell’attività amministrativa”, dice Stevanato: “oltre che un risparmio economico dell’ente che inizierà a stanziare meno gettoni di presenza in commissione e meno permessi lavorativi sia nei confronti di enti pubblici che privati”. Riduzione che Ialacqua riconduce a circa il 30 per cento dei costi attuali. “Le ultime delibere dirigenziali”, sottolinea: “fanno una previsione di spesa per il 2015 pari a 215 mila euro per il Consiglio e 50 mila per i rimborsi. Ne risparmieremo un buon terzo”.
“I numeri di componenti delle commissioni a Palazzo dell’Aquila, 17, erano insostenibili”, aggiunge Marcella Scrofani: “quasi il doppio rispetto a Comuni decisamente più grandi come Roma. Si è cercato semplicemente di sistemare questa anomalia. Siamo ovviamente soddisfatti per il risultato raggiunto, perché in linea coi nostri principi di buona politica“.
Una proposta condivisa e nessun inciucio o prova di una futura alleanza politica. Questo viene ribadito nel corso dell’incontro dai Cinque stelle e da Movimento città. Ialacqua sottolinea che in molti punti rimane fortemente critico con le scelte dell’Amministrazione Piccitto. “I voti di ieri sono semplicemente lo specchio delle forze politiche che vogliono cambiare in meglio le dinamiche amministrative in questo Comune”, ha detto Spadola: “nessun accordo e nessuno scambio di favori“.
Nessuno dei presenti è voluto entrare nel merito del Pd disgiunto, anche se tutti hanno fatto notare che gli emendamenti sono stati votati anche dal capogruppo Massari, il quale ha anche presentato atti che hanno modificato il regolamento.
Infine, sulla questione regolarità dell’iter seguito e sulla scelta di intervenire in corso d’opera modificando le regole, Ialacqua ha riportato uno stralcio della relazione programmatica che era stata consegnata a tutti i consiglieri ed al Prefetto, nella ormai nota audizione che i due proponenti delle modifiche sono stati chiamati a presenziare a Palazzo di Governo, a seguito delle richieste dei consiglieri di opposizione. “Siamo perfettamente legittimati a modificare lo Statuto”, ha sottolineato: “dalle indicazioni contenute nel Tuel, il Testo unico che regola le attività degli Enti Locali, che invita in maniera spedita i Comuni ad operare le giuste riforme che vadano nella direzione del contenimento dei costi e dello snellimento della macchina amministrativa. Noi, come tantissimi Comuni italiani, lo stiamo facendo“.