Da Modica a Reykjavik: lo chef Tamburini vola con i sapori della Gazza

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Lo chef David Tamburini nella cucina de La Gazza Ladra

Un po’ di sud arriva nel profondo nord, grazie ai sapori siciliani in viaggio verso l’Islanda nella valigia di David Tamburini.

Lo chef della Gazza Ladra di Modica, tra gli stellati siciliani riconfermati anche quest’anno dalla Michelin, è l’unico a rappresentare l’Italia al Food & Fun Fesitval di Reykjavik, che inizia oggi e andrà avanti fino al 1 marzo, chiamando importanti chef dall’Europa e dagli Stati Uniti a collaborare con i più rinomati ristoranti del posto e i talentuosi, giovani cuochi “del nord” che vanno imponendosi sempre di più sulla scena culinaria del vecchio continente.

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Ogni chef ospite sarà abbinato a un ristorante partecipante dove verrà creato, con ingredienti islandesi, un menu a quattro mani in degustazione per una settimana. Alla fine ci sarà una vera e propria gara: ogni partecipante dovrà creare tre piatti con ingredienti del posto, freschi e naturali, che verranno giudicati da una giuria composta da importanti chef internazionali.

David Tamburini sarà ospite al ristorante Kolabrautin di Reykjavik, tra gli “emergenti” della capitale islandese, dove già nei piatti si sperimentano forti influenze italiane. “Avere avuto l’opportunità di partecipare a questa manifestazione”, racconta Tamburini: “è stata una sorpresa entusiasmante. Credo che proporrò un menu estratto dalla carta del ristorante. Sicuramente la parte più stimolante sarà la competizione con gli altri chef partecipanti, quando mi troverò a faccia a faccia con ingredienti nuovi e forse mai visti”.

Il week end d’alta cucina, infatti, metterà al centro proprio gli ingredienti tipicamente islandesi, che però naturalmente ogni cuoco saprà leggere con i propri occhi e maneggiare con i propri strumenti, culturali innanzitutto.
A vincere – o semplicemente a conquistare il palato e, com’è nello stile del suo carattere umile e affabile, il cuore del pubblico – potranno aiutarlo il talento e la fantasia: le stesse che ha applicato quando, dalla sua Toscana, è stato catapultato dietro i fornelli del prestigioso ristorante modicano e messo di fronte al compito di creare il suo percorso di interpretazione della cucina siciliana.

“Da straniero” racconta Tamburini, con una punta di ironia: “mi sento libero di scoprire ogni prodotto, senza essere strettamente legato al suo uso tradizionale“.
In effetti il suo è stato un viaggio un po’ opposto a quello che si fa di solito e a quello che lui stesso sta per fare oggi, seppur solo per questa breve ed entusiasmante “food week”: un viaggio dal nord verso il sud, dalla sua Vinci a Taormina, a Casa Grugno, e infine a Modica, dove ha trovato lo spazio per una sperimentazione meditata e autentica, dove il segreto è “trattare”, come spiega lui: “ogni ingrediente semplicemente per quello che è e non per il modo in cui è già stato cucinato.
Vince, su tutto, la stessa curiosità che lo ha spinto ad appassionarsi alla cucina facendo un percorso tutt’altro che consueto: “Ho scoperto l’amore per la cucina all’improvviso, a 17 anni, attraverso la macrobiotica”.

E queste origini deriva anche il suo interesse per le culture orientali e per il Giappone in particolare: “Ci sono stato spesso e anche per lunghi periodi. Di quel mondo mantengo un certo modo di pensare, quel rapporto con i prodotti, il rispetto per la loro importanza, l’attenzione a come può cambiare il loro sapore a seconda di come li si taglia o li si cuoce”.

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Per questo David Tamburini, se da un lato mette nel lavoro quotidiano passione e creatività, dall’altro lo affronta con attenzione meticolosa, come fosse un artigiano prima ancora che un artista.

E in questi giorni andrà a darne prova a Reykjavik, ma subito dopo tornerà a Modica dove lo aspetta – il 13 marzo – la riapertura del ristorante per la nuova stagione.