È toccato alla Corte di Cassazione stabilire il vademecum del buon padrone a passeggio con il cane. Quello, per esempio, che ha sempre con sé anche una bottiglietta d’acqua per ripulire la pipì di Fido, soprattutto se il nostro amico a quattro zampe alza la zampa sulle macchine in sosta o sulla parete esterna di un palazzo.
La Cassazione, come riporta La Stampa, ha valutato un caso specifico:
Nell’impossibilità di vietare al cane di fare pipì è bene portarsi dietro una bottiglietta d’acqua per ripulire. La Seconda sezione penale (sentenza 7082) è scesa in campo in quanto la questione, si legge nella sentenza: “coinvolge interessi diffusi nella vita quotidiana nella quale si contrappongono i diritti e gli interessi di milioni di persone divisi tra la legittima tutela dei beni di proprietà e la posizione di chi accompagna animali da compagnia sulla pubblica via”.
In particolare, la Suprema Corte si è pronunciata sul ricorso ai soli fini civili, bocciato, del proprietario di un edificio storico di Firenze che si era opposto all’assoluzione di un uomo dal reato di deturpamento “perché il fatto non costituisce reato”, per avere consentito al proprio cane di orinare sulla facciata del suo edificio.
Il padrone del cane era stato condannato invece dal Giudice di pace di Firenze. Assolto invece dal Tribunale di Firenze, nel febbraio 2013, anche sulla base del fatto che l’uomo aveva con sè una bottiglietta d’acqua e usò il contenuto per pulire il muro.
Sempre nella sentenza 7082/2015 la Corte ha elencato una specie di vademecum per chi porta il cane a spasso (sia se si tratti del proprio cane che del cane di un’altra persona):
- il proprietario deve mettere in atto un’attenta vigilanza sui comportamenti dell’animale;
- deve limitarne libertà di movimento in modo che non sia totale (se del caso tenendolo con un guinzaglio);
- deve intervenire con atteggiamenti tali da farlo desistere – quantomeno nell’immediatezza – dall’azione;
- nell’impossibilità di vietare al cane di fare pipì è bene portarsi dietro una bottiglietta d’acqua per ripulire.
In caso contrario può essere accusato (l’uomo) di “sciatteria o imperizia nella conduzione dell’animale”, tutte situazioni riconducibili, “a colpa ma non certo al dolo”.