Un’altra sconfitta in terra palermitana per la Pallamano Ragusa. Stavolta, ad avere la meglio è stata la Polimedical che, già nelle battute iniziali, ha sfruttato il momento no del sette di Saro Cappello che ha cercato di imprimere, senza riuscirci, una certa dinamicità alla manovra. “C’è poco da dire”, afferma l’allenatore: “siamo partiti male e, almeno per quanto riguarda la prima frazione, sebbene in difesa abbiamo cercato di chiudere tutti i varchi, loro sono andati avanti sino al riposo con il punteggio di 13-7. Nella ripresa, ho visto in campo più determinazione. E, in effetti, sembrava che qualcosa potesse accadere. Siamo riusciti a ridurre il distacco sino a quattro lunghezze. Ma poi la stanchezza ha cominciato a farsi sentire e non ne siamo più usciti fuori, anche perché condizionati da una collezione di espulsioni a tempo che, naturalmente, hanno finito con il favorire i padroni di casa. La partita è terminata con il punteggio di 24-14 per gli avversari a testimonianza di come le trasferte a Palermo, in questo periodo, non siano particolarmente fortunate per la nostra squadra. Speriamo di riprenderci al più presto”.
Occorre aggiungere che l’organico si è presentato in formazione largamente rimaneggiata (alcune assenze anche per malattie di stagione) e che il portiere, Davide Schembari, come al solito si è battuto stoicamente, nonostante i problemi al ginocchio, ma non è riuscito a parare quasi nulla, soprattutto nel secondo tempo.
“Alla luce di queste condizioni”, dice il presidente Salvatore Girasa: “è stato già un mezzo miracolo riuscire a tenere il campo. Certo, non siamo contenti per come sono andate le cose in queste ultime due settimane. Ma ora speriamo che il vento possa volgere a nostro favore visto che la fase ad orologio contempla una serie di partite in casa che dobbiamo assolutamente fare nostre allo scopo di non vanificare la bontà del lavoro svolto nella prima fase della stagione. Non è semplice perché, lo ribadisco, tutta una serie di infortuni ci impediscono di potere sfruttare al meglio le nostre potenzialità. Però, come si dice in questi casi, dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco e prepararci ad affrontare le prossime sfide con la consapevolezza della nostra forza, sfruttando al massimo i contropiedi che, per inciso, nella gara di Palermo abbiamo sbagliato a bizzeffe”.