Catturato dalla Polizia un pluripregiudicato condannato a 15 anni di carcere

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Sparatoria a Vittoria
Foto di repertorio

Gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria hanno catturato il vittoriese S.G., classe ’76, pluripregiudicato, ritenuto responsabile di numerose rapine consumate con l’uso delle armi. A lui ed ai suoi complici sono stati attribuite decine di fatti reato e in particolar modo il tentato omicidio di due poliziotti.

Ecco la ricostruzione dei fatti e della vicenda, nel comunicato della Questura di Ragusa:

Gli operatori nell’agosto del 2007, liberi dal servizio, avevano riconosciuto i 3 latitanti, che per fuggire avevano esploso diversi colpi d’arma da fuoco al volto di uno degli agenti ma senza colpirlo per cause indipendenti dalla loro volontà.
S., insieme ad altri due complici aveva costituito nel 2006/2007 un gruppo di fuoco che era pronto a tutto pur di ottenere il denaro frutto delle rapine.
Il modus operandi era dei più cruenti, senza alcuna pietà entravano in banche, uffici postali o ancora assaltavano portavalori, esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Avevano in uso pistole, fucili e mitra e durante le rapine avevano ferito ignari passanti o testimoni presenti.

A seguito delle rapine commesse la Squadra Mobile di Ragusa aveva effettuato delle indagini particolarmente complesse, mettendo tra l’altro a rischio la vita degli operatori di Polizia.
Una volta individuato il gruppo criminale e raccolti gli elementi a carico dei 3 rapinatori, la Procura della Repubblica aveva richiesto ed ottenuto la misura dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I rapinatori, che andavano in giro sempre armati, la notte tra il 15 e 16 agosto del 2007 incontravano casualmente due agenti della Polizia di Stato del Commissariato, nei pressi del lungomare di Scoglitti. Non appena riconosciuti gli agenti di Polizia, gli stessi, a conoscenza degli innumerevoli reati commessi, avendo appreso che i due agenti stavano per bloccarli (perché a conoscenza del loro stato di latitanza in quanto destinatari di un ordine di cattura), prima li minacciavano e poi aggredivano con calci e pugni.

Uno dei due agenti chiedeva aiuto al 113 defilandosi, mentre l’altro rimaneva a terra colpito da diversi calci. Non pago, uno dei rapinatori (non S.) estraeva la pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Il primo colpo in aria per far fuggire l’agente (che comunque non scappava cercando di bloccarlo), quindi esplodeva altri colpi in faccia ma l’arma per fortuna si inceppava. A quel punto gli operatori di Polizia si mettevano in salvo ed i 3 rapinatori, S. per primo, si davano alla fuga.
Uno dei tre continuava ad esplodere colpi d’arma da fuoco ferendo per altro un’ignara passante per fortuna non a morte.

Dopo l’evento delittuoso di particolare gravità, ovvero il tentato omicidio di due Agenti della Polizia di Stato, gli investigatori della Squadra Mobile lavoravano giorno e notte per più di un mese, tanto che il 22.09.20007 catturavano due dei tre rapinatori, mentre S. continuava a rimanere latitante in quanto favorito da altri soggetti.
Durante la cattura dei due pericolosissimi criminali la Polizia di Stato rinveniva armi e munizioni, oltre che un giubbotto antiproiettile usato notte e giorno per paura di rimanere feriti a morte durante un eventuale scontro a fuoco con la Polizia che li braccava.

Dopo circa un mese, S. bussava alle porte degli uffici della Polizia di Stato costituendosi, questo in considerazione delle incessanti attività d’indagine che ormai avevano creato attorno a lui terra bruciata.

Oggi S. è stato nuovamente catturato dalla Polizia di Stato in quanto il suo ricorso alla Suprema Core è stato rigettato, pertanto dovrà espiare in carcere la sua pena di 15 anni e più.
In attesa dell’esito del ricorso, S. si era allontanato da casa senza fare rientro, ma nonostante questo gli uomini della Polizia di Stato, appartenenti alla Squadra Mobile di Ragusa ed al Commissariato di Vittoria, lo hanno individuato e condotto in carcere dopo la compiuta identificazione da parte della Polizia Scientifica.

S. avrà ricordato che il fuggire dalla Polizia di Stato non porta molto lontano, quindi appena ha fatto rientro in casa (non poteva stare lontano dall’abitazione in quanto Sorvegliato Speciale di P.S.) ha trovato ad attenderlo gli Agenti che lo hanno subito bloccato e condotto negli uffici di Polizia.