Era l’ottobre del 2013 quando, a Vittoria, si iniziava a parlare della creazione di un secondo circolo del PD. In quell’occasione i consiglieri comunali Giuseppe Cannizzo e Gaetano Carbonaro, insieme agli altri tre ex diessini Giuseppe Fiorellini, Giovanni Biundo e Francesco Licitra, comunicavano di voler “contribuire ad un dibattito politico scarno e fiacco con le proprie idee e la propria esperienza politica, mediante la creazione di un secondo circolo cittadino”.
All’epoca tali dichiarazioni furono bollate come “provocazione” dal presidente del consiglio comunale, Salvatore Di Falco, ma adesso il secondo circolo cittadino del PD a Vittoria è diventato ufficialmente realtà. A farne parte, però, non c’è nessuno di coloro che l’idea l’avevano lanciata. A costituirlo, infatti, sono stati i consiglieri comunali Giovanni Formica, Giovanni Caruano, Concetta Fiore, Giuseppe Incorvaia e Giacomo Romano.
Sembrano, così, essere caduti nel vuoto, i recenti appelli all’unità da parte del segretario cittadino del Partito Democratico, Francesco Cannizzo, che reagisce, però, in maniera apparentemente tranquilla a quanto gli sta accadendo intorno.
“Se c’è uno strappo non lo so” ha commentato. “Quello che so è che circa tre settimane fa mi è stata consegnata una lettera con la quale mi si comunicava l’intenzione di fondare questo secondo circolo ma, per esistere, un circolo dev’essere approvato dalla direzione provinciale del partito, altrimenti si configura pure un uso abusivo del logo. In ogni caso c’è un solo segretario cittadino, e sono io. Tra l’altro, per quello che mi risulta, non sono nemmeno tutti tesserati, quindi come lo aprono questo circolo?”.
Cannizzo ha affermato di avere comunque intenzione di convocare, la settimana prossima, la direzione cittadina del partito per affrontare la faccenda, fare chiarezza e arrivare ad una sintesi da affidare ad un documento ufficiale, sottoscritto e condiviso se non da tutti, almeno dalla maggioranza. “Il movimento dei militanti è stimolante e fa bene – conclude Cannizzo – ma su argomentazioni programmatiche e politiche e loro, finora, tutto stanno facendo, tranne questo. Cosa che mi spinge a pensare che dietro l’istituzione di questo circolo ci siano altre motivazioni poco chiare”. È
Dal canto suo Concetta Fiore sembra essere ancora più tranquilla di Cannizzo. “Abbiamo finalmente creato questo nuovo circolo e abbiamo già pure la sede, in via Bixio, a due passi da Piazza del Popolo. Da poco, tra l’altro, si è unito a noi anche Salvatore Avola e miriamo a crescere in poco tempo, quantitativamente e qualitativamente, con tutta una serie di impegni e iniziative politiche e culturali. I cittadini devono sapere che possono venire qui e parlare con noi, al di là di simpatie e colori politici”.
Con quello che, di conseguenza, sarebbe oramai diventato il “primo circolo”, Concetta Fiore afferma di essere in buoni rapporti, sebbene la decisione di andare via fosse inevitabile per una serie di problemi che si trascinano dall’ultimo congresso. In quell’occasione, infatti, ci furono delle divergenze, anche molto forti, sui nomi da proporre e si innescò persino una polemica sulla validità delle tessere, fondamentali per esprimere le preferenze. Evidentemente il malcontento era tutt’altro che sopito, ed è esploso adesso, ad un anno e mezzo circa di distanza.
Su una cosa, però, Fiore e Cannizzo sono d’accordo. Tutto deve passare dalle mani del segretario provinciale, Giovanni Denaro. Cannizzo dice che la matassa può sbrogliarla solo lui, Fiore è serena sia perché Vittoria non sarebbe né la prima né l’ultima città in cui il PD si divide (Ragusa, con i suoi tre circoli, docet) sia perché si è già provveduto ad informare Denaro. E lui? Che ne pensa il diretto interessato?
“Un gruppo di tesserati mi ha fatto, legittimamente, istanza di riconoscimento di un secondo circolo ed è iniziato un iter che sarà concluso negli organismi provinciali deputati” si è limitato a farci sapere Denaro, che ha poi aggiunto: “Penso che il secondo circolo, in questa fase, potrebbe essere un valore aggiunto, in fondo è stato presentato proprio con questo proposito. Ritengo, però, anche che, in generale, questo tipo di dinamismo non faccia bene”.