La pioggia ha interrotto Acireale- Modica all’inizio del secondo tempo quando le due squadre erano sullo 0-0. Il forte acquazzone che si è abbattuto sul Tupparello ha spinto quindi il direttore di gara a mandare anzitempo le squadre negli spogliatoi. Partita rinviata al 4 marzo. Si erano comunque comportati in maniera egregia i ragazzi della juniores del Modica, più Filicetti, Pianese e Rosi, che hanno retto l’urto contro la più forte formazione acese lanciata alla conquista dei playoff. Una partita nata sotto una cattiva stella dopo le dimissioni della dirigenza modicana e lo sciopero di gran parte dei calciatori della rosa. Adesso bisognerà ricucire le fila di una tela che appare disgregarsi giorno dopo giorno.
Ma da dove parte questa ennesima crisi a tinte rossoblù? Qualche mese fa, novembre 2014, sette giocatori vengono mandati via dopo aver mostrato malumore per i ritardi nei pagamenti. Botta e risposta tra società ed “epurati” via social network fino alle dichiarazioni al veleno con tanto di numeri ed assegni rilasciati in una recente intervista dagli ex calciatori del Modica.
Nuovo anno, mercato di riparazione e nuovi acquisti. Arrivano Cantone, Dipasquale, Nassi, Gatto, Rosi e, ciliegina sulla torta, Panatteri. Squadra ricostruita praticamente dalla fondamenta che risente però di tutti questi cambi e comincia una discesa vortiginosa che dalla zona playoff la porta al quint’ultimo posto. I tifosi rompono con la società e decidono di seguire la squadra, solo per amor di maglia, in trasferta. Ritornano i malumori legati alla mancanza di liquidità ed anche i nuovi giocatori minacciano sciopero.
A questo punto, storia di qualche giorno fa, la dirigenza ed una delegazione di calciatori vengono ricevuti dal Sindaco e dall’Assessore allo Sport. I giocatori chiedono direttamente al primo cittadino il pagamento degli arretrati, la società sostiene di aver avuto promesse in merito all’erogazione di contributi. Il sindaco Abbate e l’assessore Floridia, dopo aver rimarcato l’impegno nei confronti di questa società, realizzazione bagni dello stadio, pullman per le trasferte, ristoranti e sponsor privati, rassicurano l’ambiente dicendo che continueranno ad impegnarsi alla ricerca di sponsor che possano dare una mano.
48 ore dopo ecco la svolta clamorosa. Bellia, ma non Failla con il quale è spuntata una evidente spaccatura, e i giocatori non andranno questo pomeriggio ad Acireale. Un comunicato al veleno della società rossoblù scarica ogni responsabilità all’amministrazione che a sua volta risponde: ” La scelta di non andare a giocare è un maldestro tentativo di scaricare le responsabilità di un’incapacità gestionale societaria che negli ultimi tempi è apparsa palese agli occhi dell’intera cittadinanza – sono le parole del sindaco – Non siamo voluti intervenire dopo l’epurazione di sette calciatori modicani e non vogliamo farlo ora. Ma una cosa deve essere chiara. L’amministrazione non è assolutamente debitrice del Modica Calcio, che anzi ha aiutato a più riprese molto più di quanto qualsiasi altra amministrazione avrebbe fatto in questo periodo”. E ancora: “C’è un equivoco di fondo, non si sa quanto involontario. E’ la società a dover mantenere la squadra. Il Comune può, se ne ha la possibilità, dare il proprio aiuto indiretto tramite servizi o sponsor privati. Invece, da come leggo, si vuole far credere che a mantenere la squadra debba essere il Comune”.
In tutto questo casino il pensiero dei veri tifosi rossoblù va a chi non c’è più. Sembra un caso, ma non lo è. Da quanto Zio Pietro Scollo è volato in cielo il Modica non ha più trovato tranquillità. E’ come se, con la sua scomparsa, fossero venute a mancare le fondamenta di un edificio. Hai voglia a mettere toppe, hai voglia a fare manutenzione, se ti viene a mancare chi ti sorregge prima o poi la struttura cade giù. Questo per chi pensava che la figura di Zio Pietro ormai fosse più folkloristica che altro. Siamo sicuri che con lui ancora qua tutto questo non sarebbe successo.