Eccovi il “Giovanni Paolo II” di Ragusa, servono altri 8 milioni per aprirlo

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Facciata principale ospedale "Giovanni Paolo II" di contrada Cisternazzi a Ragusa

L’aveva chiamata “operazione verità“, il manager dell’Azienda sanitaria provinciale Maurizio Aricò in occasione della presentazione della direzione strategica aziendale, intorno al futuro del polo ospedaliero “Giovanni Paolo II” di contrada Cisternazzi, una delle incompiute” del territorio ragusano, presa ad esempio dal comparto edile e di mira anche da parte di Striscia la notizia.

Aricò intendeva quindi fare chiarezza sulle attuali condizioni della struttura, attraverso una visita guidata dal Rup incaricata dall’Asp per quanto riguarda i lavori di completamento Maddalena Di Martino, ed il responsabile dell’ufficio tecnico aziendale Lorenzo Aprile.

Sebbene sia sempre efficace mettere nero su bianco le intenzioni attorno ad una delle opere più attese da territorio, a conti fatti sono ben poche le novità: circa 45 milioni di euro finora spesi, altri 8 richiesti alla Regione ed in via informale già assicurati dall’assessore alla Sanità Lucia Borsellino all’Asp 7 per il completamento e l’apertura dell’ospedale.

Un cronoprogramma ancora in via di definizione da parte del direttore amministrativo, che si è insediata solamente dall’1 di febbraio e che comprensibilmente richiede ancora qualche giorno per stilare già una prima bozza della scaletta degli interventi da programmare sia in vista dei acquisizione di beni che di vendita (soprattutto di immobili aziendali giudicati superflui). Il direttore sanitario affiancherà questa ricognizione strategica con un piano preciso di catalogazione di macchinari e arredi da poter ricollocare nella nuova struttura, oltre che un planning di tutti i trasferimenti che verranno effettuati in step differenti, ancora da verificare.

Nel corso del giro effettuato stamane, la struttura in generale si presenta in buono stato, con i due piani per le degenze che paiono mancare solamente degli arredi. Tra gli interventi principali prima del “grande trasloco”: due sale operatorie da completare, il piano di distribuzioni interne ancora da definire in vista del progetto di pannellatura, tramite facciata in vetro con brise-soleil, del portico al primo piano dal quale si ricaveranno tutti i percorsi accessibili ai visitatori.

Non daremo nessuna data di apertura“, ha sottolineato Maurizio Aricò: “ma l’impegno che possiamo assumere è quello di garantire entro il nostro mandato, ovvero luglio 2017, alla comunità un ospedale all’avanguardia, che possa sostituire in pieno l’obsoleto “Civile” all’interno del quale verranno invece accentrati tutti gli uffici amministrativi dell’Asp 7. L’impegno sarà massimo affinché ogni si possa fare il prima possibile”.