Termina l’occupazione del chiosco, ma non la protesta nè il braccio di ferro con il Comune.
Dopo l’incontro di venerdì scorso con un rappresentante dell’Arma dei Carabinieri, voluto dal Prefetto Vardè che da mesi si tiene costantemente aggiornato sull’evolversi della situazione, la famiglia Milana ha deciso di lasciare quello che oramai è diventato il “locale della discordia”. Di arrendersi, però, non se ne parla nemmeno.
“Andiamo avanti, ma con altre modalità” ha dichiarato Uccio Milana. “A dimostrazione della nostra volontà di rispettare sempre e comunque la legge, abbiamo liberato il chiosco, ma da domani ricominciamo l’occupazione di Piazza dell’Unità d’Italia e mia mamma ha deciso di avviare nuovamente lo sciopero della fame“.
Sulla signora Delfina Puglisi, che da mesi ormai lotta al fianco dei figli, pende una denuncia, presentata dal sindaco Piero Rustico, di occupazione del chiosco. Adesso, con un messaggio sulla sua bacheca di Facebook, ha fatto sapere: “Il mio non è stato un gesto di prepotenza, non ho mai voluto estorcere nessun immobile comunale alla cittadinanza. Io voglio solo che un mio diritto venga riconosciuto. Un detto dice: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. I tempi della giustizia sono lunghi e noi non possiamo aspettare, ma se qualcuno pensa che io lasci perdere tutto, si sbaglia di grosso. Da oggi riprendo la mia protesta. Voglio certezze”.
Sempre più convinti delle proprie motivazioni, dunque, i Milana da domani saranno in piazza, all’interno di una tenda messa a disposizione dalla protezione civile di Pozzallo. “Mia mamma non ha alcuna intenzione di fermarsi – ha concluso Uccio Milana – perchè ormai è diventata, oltre che una giusta causa, una questione di principio. Non dovrà più accadere che una mattina una persona si alza e gli viene strappato dalle mani il proprio posto di lavoro”.