Sono circa una quarantina. E dal 4 febbraio (e fino a sabato 7) sono chiusi nel Centro Maria Immacolata, a Poggio San Francesco, Monreale, sulle colline che dominano Palermo.
Sono preti e frati. Religiosi riuniti – rigorosamente a porte chiuse – per il corso di formazione degli esorcisti di Sicilia. Si tratta dell’undicesimo incontro promosso e organizzato dal Centro regionale “Giovanni Paolo II” che, per la Conferenza Episcopale Siciliana, si occupa della formazione di quei sacerdoti che, su segnalazione dei loro Vescovi, svolgono o si preparano a svolgere questo importante ministero.
L’incontro ha per tema: “Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo (1Gv 3,8) e per ridurlo all’impotenza (Eb 2,14)”. E i corsisti si confronteranno con una serie di relazioni di vari teologi. Compresa quella (dal titolo piuttosto espicativo: “L’occultismo e il satanismo: un fenomeno in continuo aumento nel nostro mondo occidentale”), di Fra Benigno di Gesù, incaricato dalla Conferenza Episcopale Siciliana di organizzare e coordinare gli incontri di formazione per gli esorcisti di Sicilia e consigliere dell’Associazione internazionale degli Esorcisti.
Proprio parlando di lui, Felice Cavallaro, sul Corriere della Sera, lo descrive così:
Allarmato “dal diavolo trovato anche dentro Internet”. Il suo viso placido e i suoi occhi celestiali si oscurano quando parla dei suggerimenti che tanti siti danno su come preparare una bambolina Woodoo, su come piazzare gli spilli per il maleficio: “È roba stomachevole suggerita ai giovani per vendicarsi di un torto contro il direttore di reparto o contro la ragazza che ti ha fregato il fidanzato. Ecco una porta del male che, socchiusa, il diavolo poi apre entrando nella mente e nel cuore dei singoli. Tutti a rischio perché queste schifezze le vendono pure nei mercati e nei centri commerciali”.
L’antidoto ovviamente per Fra Benigno è la caccia al diavolo da affidare allo schieramento degli esorcisti ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, dalle diocesi. Fiero della sua missione visto che “in Sicilia siamo in 30, mentre sono quattro in Spagna e solo uno in Portogallo…”.
Parola di chi col diavolo ha parlato. Come ha scritto nel libro edito dalle Paoline, con un titolo eloquente: Il diavolo esiste, io l’ho incontrato.
E giura che spesso appare con le sembianze di una persona gentile promettendo guarigioni e soluzioni…