50 centesimi per “fare plin plin”. A Modica si tassano i famosi bagni pubblici

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I bagni pubblici di Modica – ed evidentemente è cosa rara per una toilette – sono famosi: nel 2013 salirono agli onori della cronaca nazionale per la “strana” delibera del sindaco Abbate che chiedeva custodi vestiti con abiti tipici della tradizione agricola.
A suo modo di vedere – e lo confermò più di una volta – avrebbero rappresentato una forte attrattiva per i turisti.

Per fortuna quelle teorie creative di marketing non furono mai messe alla prova, e il folklore rimase ben lontano dai sanitari dello stabile comunale di corso Umberto.

Da qualche settimana – nei pressi dei bagni pubblici – è spuntato un cartello: “Ticket 0,50 €”.
Dopo i recenti lavori di manutenzione dei locali, infatti, il sindaco Abbate ha deciso di tassarne l’ingresso installando un apposito meccanismo di apertura che – senza l’introduzione di una moneta da 50 centesimi – non permette di entrare.

No, non c’entra il “controllo” degli ingressi: i bagni pubblici – durante gli orari di apertura – sono costantemente sorvegliati da un custode. Quindi l’unico obiettivo è quello di fare cassa.

È tutta una (strana) questione di priorità: spendere un importo a 6 cifre (in 18 mesi) per le luminarie va bene, prevedere un esborso di 3.000 euro ogni anno (forfettari, e probabilmente sono anche tanti) per evitare di elemosinare una singola monetina al turista non è scelta contemplata.
Ma tenteremo di farcene una ragione anche questa volta.