Sarebbe dovuto scadere ieri il termine di pagamento dell’Imu agricola per i terreni montani. Grazie al decreto approvato in extremis venerdì dal Consiglio dei Ministri, invece, questa scadenza è stata prorogata di due settimane, precisamente al 10 febbraio prossimo.
La decisione del Governo ha fatto rifiatare i contribuenti coinvolti nel pagamento dell’imposta, giusto il tempo per capire gli effetti provocati dalla rimodulazione stabilita per l’annualità appena trascorsa. Nel comprensorio ragusano risultano totalmente esenti dall’imposta i proprietari dei Comuni di Monterosso e Giarratana. Previste invece solamente alcune tipologie di esenzione per i contribuenti del territorio di Ragusa, nessuna deroga infine per i rimanenti Comuni iblei, nei quali tutti i proprietari di fondi agricoli dovranno pagare la tassa, senza possibilità di rientrare in una categoria protetta.
Il testo approvato a Roma nel pomeriggio del 23 gennaio scorso, infatti, oltre alla proroga ha ridefinito i criteri relativi all’altimetria che individuano i terreni ai quali applicare l’esenzione. Ovvero ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat, ed ancora ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani sulla base della classificazione attuata dall’Istituto nazionale di statistica.
Per l’anno 2014 non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con i ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, e dell’Interno, del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri sopra elencati.
In base alla classificazione dell’Istat, in provincia di Ragusa risultano Comuni montani, e quindi situati per almeno l’ottanta per cento della loro superficie al di sopra di 600 metri di altitudine sul livello del mare, esclusivamente quelli di Giarratana e Monterosso Almo, mentre ricade nella tipologia dei parzialmente montani, quello di Ragusa. Il resto dei Comuni iblei, definiti dalla classificazione Istat come territori non montani dovranno invece pagare tutti: professionisti dell’agricoltura e non.
Per quanto riguarda il caso particolare del Comune di Ragusa, l’ente ha chiarito che in virtù della rimodulazione sancita dall’ultimo Consiglio dei ministri, i terreni agricoli situati nel territorio cittadino sono soggetti al pagamento dell’Imposta Municipale Propria per l’anno 2014, ad esclusione dei terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e dei terreni agricoli posseduti da imprenditori agricoli professionisti iscritti nella previdenza agricola.
Poiché il Regolamento comunale che disciplina l’applicazione dell’imposta non ha fissato una specifica aliquota per i terreni agricoli, in quanto prima oggetto di esenzione del tributo, l’imposta è determinata per l’anno 2014 tenendo conto dell’aliquota di base prevista dalla Legge di Stabilità 2015, pari al 7,6 per mille. Sempre per quanto riguarda l’Imu agricola, a Palazzo dell’Aquila si attende l’esito del ricorso al Tar del Lazio che la Giunta ha presentato il 15 gennaio scorso nell’azione congiunta proposta dell’Anci Sicilia. La trattazione collegiale per la camera di consiglio è fissata il 4 febbraio 2015.
[ Fonte: La Sicilia ]