In realtà si tratta di un fatto tristemente comune a molte realtà scolastiche iblee e non, ma nella frazione balneare voci e polemiche si sono scatenate, nel fine settimana.
“I bambini delle contrade limitrofe non possono più frequentare la scuola dell’infanzia di Marina di Ragusa”, scrive Angelo La Porta, consigliere comunale di Territorio nel suo comunicato che ha acceso gli animi. Un’invettiva che lascia profondamente amareggiato il dirigente scolastico, Leonardo Licata, accusato di essere l’autore, con la complicità del Consiglio di Istituto, di questo provvedimento discriminatore.
“L’impressione è che sia stata strumentalizzata una delibera necessaria per personalizzare il modulo di iscrizione per l’anno scolastico 2015-16, fissare con trasparenza dei criteri e dare all’amministrazione scolastica gli strumenti operativi per regolare l’eventuale abbondanza di richieste di iscrizione rispetto alla capacità ricettiva dell’istituto”, spiega il dirigente.
“Una situazione paradossale e incredibile”, dichiara invece La Porta.” È come se il dirigente scolastico avesse circoscritto, con il compasso, un territorio tutto attorno alla scuola, escludendo coloro che ne ricadono fuori, sebbene facciano parte a tutti gli effetti delle zone che si possono considerare annesse a Marina di Ragusa. La decisione sembrerebbe essere stata assunta dal consiglio d’istituto”.
“Mi chiedo se questi parametri siano sufficienti per un provvedimento del genere e soprattutto se ci sia l’obiettivo di penalizzare chi e che cosa”.
Accuse a cui Licata risponde: “Non so a quali fantomatiche mie decisioni si riferisca il consigliere La Porta, so solo che a chi me ne ha fatto richiesta, informalmente o formalmente, ho sempre puntualmente rendicontato il mio operato, cercando di promuovere, in questo mio primo anno e mezzo di dirigenza scolastica, una cultura della partecipazione e della condivisione”.
Il dirigente spiega inoltre di aver voluto coinvolgere personalmente, in questi ultimi tempi e in riferimento alla questione, lo stesso La Porta, in quanto esponente politico di Marina in consiglio comunale, per poter creare fronte comune e ottenere risposte precise dall’amministrazione comunale.
Le stesse soluzioni a lungo termine suggerite da La Porta: “È da valutare la possibilità di realizzare un’area di pertinenza all’immobile scolastico per la creazione di uno spazio che sarebbe in grado di ospitare altre classi”, sarebbero quelle già messe in campo dall’Istituto con la collaborazione del Comune, come spiega Licata: “sono le stesse proposte operative che ‘qualcun altro’, che nel tempo libero si diverte a giocare con il ‘compasso’, aveva già largamente anticipato, riscontrando nel frattempo la fattiva collaborazione dell’Amministrazione comunale”.
“Il problema resta l’immediato”, chiarisce il dirigente: “e per gestire eventuali difficoltà, è stato necessario darsi dei criteri che tra l’altro sono gli stessi adottati anche per il plesso centrale della Quasimodo di Ragusa”.
Oggi si spera nei nuovi finanziamenti, messi in conto dal Comune, per adeguare la scuola materna alle esigenze dei residenti, sempre più numerosi, grazie soprattutto alla presenza di famiglie immigrate.
E mentre le polemiche restano tutte locali, il tema, come si intuisce, trascende il quartiere, e richiederebbe seri provvedimenti radicali a livello centrale.