Sono stati rilasciati i due pescherecci, l’Alba Chiara – capitanata dal pozzallese Sudano – e il Jonathan, e le 13 persone complessive degli equipaggi, che erano stati fermati dalle autorità egiziane sabato 17 gennaio.
Le due imbarcazioni sono già riparte, lasciando il porto di Alessandria d’Egitto. Ma non rientreranno in Italia, continueranno la battuta di pesca ne Mediterraneo.
La notizia è stata resa nota da Fabio Micalizzi presidente regionale dell’Associazione pescatori marittimi professionali (Apmp), che ha sentito al telefono satellitare proprio il comandante Sudano. “Resteranno a pescare nel Mediterraneo” dice Micalizzi: “per fare fronte alle spese”.
La moglie del marittimo di Pozzallo, dopo aver sentito il marito, si sente molto più rilassata. “Non sono state ore tranquille quelle che ho trascorso” ha detto a Repubblica: “perché nonostante mio marito mi avesse sin da subito avvisato e tranquillizzato, inutile nascondere che c’era sempre una forte preoccupazione. Ora sono davvero felice, è una gioia che non so esternare, difficile da spiegare a parole”.
“Ringrazio innanzitutto l’ambasciatore Massari per il lavoro svolto su questo caso”, ha affermato in una nota il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina a seguito della notizia del rilascio dei due pescherecci. “Abbiamo a lungo discusso durante i nostri colloqui con il ministro del commercio Fakhry Abdel Nour e con quello dell’Agricoltura e della Pesca Adel Tawfik El Beltagy e loro stessi si sono impegnati in prima persona per il rilascio dei pescherecci bloccati in Egitto.
Ringraziamo inoltre il ministro della Difesa egiziano e il lavoro della Farnesina”.
Anche il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, è intervenuto per dare la propria solidarietà al comandante dell’Alba Chiara: “Esprimo solidarietà al comandante pozzallese Raimondo Sudano e al comandante Pasqualino Condorelli, a nome mio personale e di tutta l’Amministrazione comunale di Pozzallo. Sono felice dell’esito positivo della vicenda che permetterà al nostro concittadino, una volta ultimato il suo lavoro, di tornare a casa e riabbracciare i suoi cari. Grazie al tempestivo intervento del Governo nazionale e dell’ambasciatore Massari, tutto si è fortunatamente risolto in brevissimo tempo e le imbarcazioni sono state liberate insieme agli equipaggi”.