Un rapporto epistolare intenso composto da quasi ottocento lettere che si sono scambiate Federico De Roberto e la sua amante Ernesta Valle, raccolte dalla professoressa Sarah Zappulla Muscarà, preside del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Catania, e dal marito Enzo Zappulla.
Lettere che fanno parte di un prestigioso volume, edito da Bompiani, Si Dubita sempre delle Cose più Belle – parole d’amore e di letteratura, che sarà presentato venerdi 23 gennaio alle ore 18:00 nell’auditorium “G.B. Cartia” alla Camera di Commercio di Ragusa.
Si tratta di una iniziativa promossa dall’Associazione Teatro Club “Salvy D’Albergo” di Ragusa, il cui presidente Carmelo Arezzo introdurrà l’incontro.
A intervenire Leonardo Lodato, capo servizio del quotidiano La Sicilia, e gli stessi curatori Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla.
Sarà una conversazione a tutto campo per raccontare l’intensa corrispondenza che c’è stata tra i due protagonisti, dal 31 maggio 1897 al 18 novembre 1903. Sei anni di lettere, biglietti, note, cartoline e note scambiati, con notevole frequenza, tra l’autore del romanzo I Vicerè e la sua amata Ernesta Valle.
Per meglio comprendere i toni, le sfumature, le parole, il periodo storico in cui hanno vissuto, l’intensità delle loro parole, il profondo e certosino lavoro di ricerca, analisi, studio dei due curatori, alcuni stralci di un romanzo di oltre duemila pagine, saranno letti ed interpretati dagli attori Carlo Cartier e Maria Paola Vagelli.
“L’iniziativa”, ha anticipato Carmelo Arezzo, presidente dell’Associazione Teatro Club ‘Salvy D’Albergo’: “si inserisce nel mese che abbiamo dedicato agli autori siciliani. Questo appuntamento segue il primo che si è tenuto lo scorso 12 gennaio al Lumiere nel recital di Valentina Ferrante La vie d’artiste“.
Un volume che è una appassionante ricerca, una doviziosa armonizzazione di ciò che è stato un carteggio accattivante e appassionante che ha tenuto legati per lunghi anni i due amanti; nello sfondo la ricostruzione storica di quel periodo.
Un lavoro che ha appassionato gli stessi autori che hanno ricevuto tutta la documentazione da Nenella De Roberto, nipote di uno dei due protagonisti. Pagine di ciò che ancora oggi risulta di grande attualità per il pathos con cui ciascuna missiva è stata scritta e inviata all’amato/a.