Quei rifiuti… da non buttare

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Raccolta dei rifiuti

La nuova gestione dei rifiuti, introdotta dal Decreto 8 aprile 2008 del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, disciplina i centri di raccolta dei rifiuti urbani per determinare un significativo incremento della raccolta differenziata nell’ambito di una filosofia normativa incentrata sulla gestione dei rifiuti e finalizzata a limitarne la quantità da smaltire, incentivandone, invece, il recupero, e rappresenta, altresì, uno strumento efficace per contrastare il problema dello smaltimento illegale e delle infiltrazioni della criminalità organizzata.

Tra le informazioni sulle modalità di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, con indiscutibili vantaggi arrecati a livello ecologico, economico e di prevenzione delle illegalità correlate al fenomeno, è bene che il cittadino sappia che:
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  • il peso dei rifiuti solidi urbani è progressivamente aumentato, facendo sorgere la necessità di pensare ad efficaci soluzioni di recupero, per esempio riducendo l’impiego di imballaggi a perdere il cui ingombro supera spesso quello delle merci contenute;
  • la raccolta differenziata rappresenta una soluzione facilmente praticabile per contribuire al recupero dei rifiuti e coinvolge da diversi anni grandi aziende, scuole, associazioni e famiglie. Riguarda soprattutto i seguenti materiali: la carta, il vetro, la plastica, l’alluminio e le batterie esauste;
  • la carta recuperata viene inviata alle cartiere che, attraverso specifiche procedure, la ritrasformano in carta “nuova” senza servirsi della pasta di legno (e quindi senza il ricorso al taglio degli alberi).

Tuttavia, per ottenere una carta riciclata di qualità accettabile, è necessario sottoporla a dei trattamenti che sono fortemente inquinanti per dissolvere l’inchiostro, togliere la patinatura, etc., a meno di non differenziare ulteriormente la raccolta dei materiali cartacei in modo da tenere separata carta di tipo differente (riviste, giornali, etc.);

  • il vuoto a rendere tramite il vetro è una forma di imballaggio che, contrariamente ai contenitori in alluminio o in carta, può essere riutilizzato fino a 50 volte. Oltre che attraverso le campane verdi, presenti in oltre 5000 comuni, il vetro viene recuperato anche con la raccolta istituita presso esercizi pubblici (prevalentemente supermercati) o presso i centri comunali;
  • la plastica è un materiale quasi perenne che risulta inadeguato ed anti-economico per l’esclusivo uso di imballaggio. Molte associazioni ambientaliste ed amministrazioni locali, ogni anno, organizzano campagne di sensibilizzazione per aumentare la quantità di materiali plastici riciclati;
  • dal 1985 costituisce una realtà positiva anche il riciclaggio dell’alluminio. Riciclare una lattina, infatti, fa risparmiare energia e riduce l’inquinamento atmosferico provocato per la sua lavorazione;
  • le batterie esauste possono essere versate presso gli appositi contenitori ormai presenti in moltissimi Comuni.

L’abbandono di accumulatori al piombo esausti (le batterie delle nostre automobili) su strade o sul suolo può arrecare gravi danni all’ambiente e alle falde acquifere sottostanti. In molte città sono state costituite apposite aree denominate “isole ecologiche” dove ogni cittadino può disfarsi gratuitamente delle batterie esauste. In caso di acquisto di una nuova batteria al piombo il cittadino può consegnare quella esausta al rivenditore, che è tenuto a ritirarla senza ulteriori costi aggiuntivi (il costo dello smaltimento è, infatti, compreso nel prezzo di acquisto di quella nuova), o rivolgersi per informazioni al C.O.BAT. (Consorzio Obbligatorio delle Batterie al piombo esauste e dei rifiuti pericolosi), che è l’organismo preposto alla raccolta, trasporto e smaltimento mediante riciclaggio, consultando il sito internet www.cobat.it.

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  • i sacchetti della spesa in plastica costituiscono una seria minaccia per l’ambiente, come testimoniano ad esempio, le centinaia di delfini e grossi pesci soffocati per averne ingoiato uno finito in mare. Se dispersi nell’ambiente possono durare dai 100 ai 1000 anni prima di essere distrutti da batteri e microrganismi. Per questi motivi è opportuno preferire i sacchetti di carta che sono, invece, biodegradabili. Se ciò non è possibile, sarebbe utile cercare di utilizzare lo stesso contenitore di plastica più volte prima di buttarlo.
Indicativi sono i tempi di biodegradabilità degli oggetti di uso comune che sovente capita di notare abbandonati nell’ambiente riportati nella tabella qui sotto.

 

Fazzoletti di carta 3 mesi
Resti di frutta e verdura 3 mesi
Giornali 3-12 mesi
Filtri di sigarette 1-2 anni
Lattine di alluminio 10-100 anni
Accendini di plastica 100 anni
Piatti o bicchieri di plastica 100-1000 anni
Sacchetti di plastica 100-1000 anni
Polistirolo 1000 anni
Vetro oltre 1000 anni

 

È opportuno, visti i vantaggi economici ed ambientali della raccolta differenziata dei rifiuti offrire  qualche utile consiglio comportamentale:

  • cercate di separare il vetro, la carta e la plastica dai rifiuti domestici e di utilizzare gli appositi contenitori per la raccolta differenziata;
  • consegnate indumenti e scarpe non più utilizzati ed i giornali vecchi alle associazioni di volontariato che passano a domicilio per ritirali;
  • nella scelta dei prodotti privilegiate contenitori e imballaggi biodegradabili;
  • cercate di utilizzare più volte i sacchetti di plastica della spesa;
  • in ufficio utilizzate il retro delle minute o delle stampe errate prima di buttare via i fogli;
  • consegnate i farmaci scaduti alle farmacie o riponeteli negli appositi contenitori presso le stesse; [d]
  • non abbandonate i rifiuti ingombranti in luoghi vietati, ma contattate la vostra Amministrazione Comunale (Assessorato all’Ambiente) che vi fornirà le informazioni utili circa le modalità più opportune per lo smaltimento. Per gli elettrodomestici è in fase di studio un accordo che prevede, su tutto il territorio nazionale, la possibilità di restituire quelli vecchi al rivenditore al momento dell’acquisto di nuovi: ciò, a titolo di cortesia, è già possibile in molti esercizi commerciali, soprattutto se di notevoli dimensioni;
  • se acquistate oli minerali per autotrazione (es. l’olio per il motore della vostra auto) presso un centro commerciale potete restituire al rivenditore quelli esausti.

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In definitiva, lo smaltimento dei rifiuti costituisce solo l’esito finale di un processo di raccolta differenziata e di riciclo di rifiuti che si snoda attraverso diverse fasi. Così, ad esempio, se si raccolgono insieme tutti gli scarti vegetali, il materiale organico può essere trattato con i batteri più adeguati ed essere trasformato in sostanze riutilizzabili, ad esempio come fertilizzanti per i campi.

     Per quanto attiene, infine, al problema delle discariche abusive quanto mai attuale, il Decreto Legislativo n° 22 del 1997 sanziona chi realizza una discarica abusiva, nonché chi abbandona qualsiasi rifiuto su suolo pubblico o privato.

Per discarica abusiva dobbiamo intendere un luogo non autorizzato ove vengono smaltiti, con sistematicità, quantitativi considerevoli di rifiuti, mentre l’abbandono può concretizzarsi anche in singoli episodi di malcostume relativi a modeste quantità di rifiuti che vengono scaricati o gettati ai bordi delle strade cittadine o nel suolo ( es. cumuli di calcinacci, elettrodomestici, etc.).
Al riguardo appare di fondamentale importanza che le Amministrazioni Comunali incrementino gli impianti di videosorveglianza presso le isole ecologiche o le aree ritenute più a rischio e il cittadino collabori segnalando tempestivamente gli illeciti ambientali utilizzando il numero verde 800-253608 del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, il numero di Pronto Intervento Carabinieri 112, o informando le Stazioni presenti sul territorio.