La Protezione Civile di Ragusa senza telefonini di servizio e posta elettronica

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Solo pochi giorni fa – in occasione della straordinaria nevicata di Capodannosono stati diversi i cittadini bloccati in strada portati in salvo dagli uomini della Protezione Civile della provincia di Ragusa.
Gli stessi uomini che – per ognuno degli sbarchi dei migranti presso il porto di Pozzallo – si sono attivati garantendo la presenza di ambulanze medicalizzate, mezzi e volontari in grado di garantire l’assistenza agli stremati dalla traversata del Mediterraneo.

I funzionari – anche nell’ottica di una politica di tagli e di rigore intrapresa dal governo regionale guidato da Rosario Crocetta – si sono ritrovati ad operare in condizioni non agevoli.
E proprio il servizio per la provincia di Ragusa del Dipartimento Regionale della Protezione Civile segnala la disattivazione di tutti gli account di posta elettronica e – non senza una vena polemica – anche la mancata dotazione di cellulari di servizio: “A differenza”, scrivono da Ragusa: “di molti uscieri che, evidentemente, hanno un più interessante volume di traffico telefonico”. Anche il laconico “(sic)”, che conclude la comunicazione, lascia trasparire in pieno il morale della Protezione Civile iblea.
“Non ho elementi”, dichiara l’ingegnere Antonio Criscione, operatore del Dipartimento: “per mettere in relazione questa situazione con i tagli. Potrebbe essere una conseguenza della revisione alla spesa, ma sarebbe uno scivolone troppo grosso tagliare il servizio di posta elettronica nel 2015. Meglio farlo con una fornitura di carta”.

Gli indirizzi email, al momento, funzionano ancora. Ma la disattivazione definitiva dovrebbe essere imminente: il personale è stato invitato ad eseguire un backup del contenuto degli account, e a provvedere alle comunicazioni in maniera diversa. Alla base di tutto – probabilmente – una rata non pagata al provider dei servizi.
Anche il sito internet protezionecivilesicilia.it , da qualche giorno, non è più raggiungibile (la pagina che è on line ora rimanda al sito del dipartimento della Presidenza della regione).

E, sulla polemica relativa ai cellulari di servizio, l’ingegnere Criscione è netto: “Mi riferisco al fatto che le linee di servizio rimanenti non siano assegnate proporzionalmente alla qualità del traffico telefonico. Per qualità intendo che un tecnico di Protezione Civile – dal punto di vista telefonico – ha a che fare con amministratori, imprese, professionisti. Un usciere, probabilmente, si relazionerà con un altro tipo di gente”.

Io non voglio mettermi in polemica con gli uscieri”, puntualizza Criscione: “ma mi rendo conto che a volumi di traffico qualitativamente importanti non corrisponde una corretta distribuzione delle apparecchiature”.

Questi disagi, però, non hanno intaccato l’operatività degli uomini della Protezione Civile di Ragusa: “La professionalità degli operatori e la loro dedizione”, conclude Antonio Criscione: “ha escluso ogni tipo di disservizio. Ma ci potrebbero essere condizioni più agevoli, di maggiore efficienza”.