“Onore, impegno, bellezza”: le prime parole degli assessori della nuova Giunta a Vittoria

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La loro nomina, probabilmente, non se l’aspettavano nemmeno loro. Sapevano di poter essere tra i papabili, ma al pari di tanti altri che in due mesi circa di verifica sono stati ascoltati, proposti, valutati.
Hanno appreso di essere i nuovi assessori dal sindaco Giuseppe Nicosia, direttamente nel corso della conferenza stampa indetta proprio per chiudere ufficialmente il rimpasto, in una Sala degli Specchi gremita e alla presenza, tra gli altri, di tutti gli assessori uscenti, eccetto Piero Gurrieri.

Questi, a caldo, i commenti dei nuovi assessori, componenti della nuova Giunta del Comune di Vittoria.
Enzo Cilia: “Il mio impeno continua al di là delle medagliette e mi sento onorato di poter dare, ancora una volta, un contributo alla crescita complessiva della città. Per me è un continuum, non c’è mai stata una sosta. In consiglio comunale ho lavorato prima dai banchi dell’opposizione, poi da quelli della maggioranza e ora lo farò al Governo. Chi mi conosce sa che quando mi metto in testa di dare il massimo in un determinato periodo riesco a farlo e penso di far parte di una squadra che il Sindaco ha saputo sintetizzare bene, rassicurante e innovatrice per la città. Sicuramente i problemi sul tappeto sono tanti, ma cercheremo di affrontarli ad uno ad uno”.

Filippo Cavallo: “Per me questo incarico rappresenta un proseguimento. Si continua con lo spirito di sempre, al servizio della città. In questi giorni di verifica mi sono distribuito in tutti gli assessorati, non mi sono mai fermato e dove c’erano delle carenze ho cercato di fare tutto quello che mi era materialmente e fisicamente possibile. I primi nodi da sciogliere, adesso, saranno senz’altro quelli relativi ai lavori pubblici, alle manutenzioni e a tutto ciò che gravita attorno ad essi”.

Francesco Cannizzo: “Inizia una nuova avventura e non posso che dirmi soddisfatto. Speriamo di poter dare alla città buoni risultati in materia di nuovi progetti relativi alle politiche sociali e ci siamo già messi a lavorare con la programmazione del 2015 e i nuovi finanziamenti. Non sarà facile, perché avrò anche l’arduo compito di continuare ad essere il segretario del PD. Rivestire questo doppio incarico sarà complesso ma mi impegnerò per cercare di far da collante tra Giunta, consiglio comunale e partito. Il rilancio del partito stesso, in fondo, resta una delle mie priorità”.

Lisa Pisani: “Il Sindaco è riuscito nell’intento di tenerci distaccati fino all’ultimo momento, quindi la grande emozione è avvenuta proprio in questa sala, quando ognuno di noi ha sentito fare il suo nome. Alle spalle c’è stato un grande lavoro di intervista da parte di Nicosia il quale, più che altro, ha cercato di capire se avessi tempo, voglia e possibilità di far rientrare all’interno dei miei interessi da imprenditrice anche quelli pubblici. Non sapevamo, di conseguenza, nulla nemmeno delle deleghe. Io mi ero solo riservata di dare una disponibilità all’interno di una rosa di possibilità che sintetizzino la mia esperienza lavorativa, nell’ambito di un quadro economico e produttivo. Adesso spero solo di riuscire ad organizzarmi al meglio per fare bene”.

Gaetano Bonetta: “Vittoria è la mia città di origine e accolgo questo incarico, il primo a livello politico e istituzionale, con onore e gratificazione. Essa incorpora la bellezza, la cultura e quella tradizione non chiusa e che riflette solo su stessa, ma aperta e pronta a vivere il proprio tempo, che è quello della globalizzazione. Di certo c’è molto da fare. Si deve pensare ai diritti e ai servizi per l’infanzia, all’aggiornamento professionale dei disoccupati, al potenziamento e al consolidamento delle strutture già esistenti, alla cultura intesa come opportunità economica, come vita viva e non come diritto e piacere di pochi. L’impegno vittoriese sarà grande e prioritario, quindi cercherò di sistemare quanto prima alcune situazioni per cercare di fare il pendolare il meno possibile”.

Non ha parlato, invece, il maestro Arturo Di Modica, che ha lasciato Palazzo Iacono pochi secondi dopo la fine della conferenza, per motivi personali.