2 gennaio 1999 – 2 gennaio 2015. Da 16 anni, ormai, l’inizio dell’anno coincide, a Vittoria, con la commemorazione di uno dei più cruenti fatti di cronaca mai avvenuti sull’intero territorio nazionale: la strage mafiosa di San Basilio.
Erano da poco passate le 18.00 quando, nel bar del distributore Esso, all’ingresso della città, a due passi dall’ospedale, Salvatore Ottone e Rosario Salerno stanno rilassandosi dopo una giornata di onesto lavoro.
All’interno del bar, purtroppo, anche Angelo Mirabella, Rosario Nobile e Claudio Motta. Sono loro tre le vittime predestinate ma quando i killer arrivano non si fanno scrupoli, a loro poco importa che in mezzo ci siano persone innocenti, devono solo portare a termine la loro missione di morte nell’ambito della guerra tra le cosche rivali della Stidda iblea e di Cosa Nostra gelese. Sparano. Una pioggia di proiettili si abbatte sui clienti del bar. Alla fine si conteranno 5 vittime.
Venerdì sera, 2 gennaio 2015, Salvatore e Rosario, e tutte le vittime innocenti morte per mano mafiosa, sono stati ricordati nel corso di una Santa Messa nella Basilica di San Giovanni Battista alla presenza di familiari e amici. A rappresentare le istituzioni c’erano il sindaco Giuseppe Nicosia, il suo vice Filippo Cavallo, il presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Di Falco, e il comandante della Polizia Municipale di Vittoria, Cosimo Costa.
A officiare è stato Padre Ottone che, nel corso della sua omelia, ha ricordato come il modo migliore per ricordare i due ragazzi sia quello di difendere la vita a tutti i costi, soprattutto in momenti delicati come quelli attuali in cui il male torna a distendere le sue mani sulla città, nel tentativo di farla ripiombare negli anni bui.
Da Padre Ottone, infine, una benedizione speciale per tutta la città e un appello a rivolgere sempre uno sguardo particolare ai nostri ragazzi.