Ha tempo fino al tre gennaio il Tribunale del Riesame per decidere sull’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Francesco Villardita, il legale di Veronica Panarello accusata dell’omicidio del figlio Loris di otto anni.
La donna, che si trova rinchiusa nel carcere di Agrigento, nell’ultima mattina del 2014, di buonora, è stata accompagnata al Tribunale di Catania, a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria.
L’udienza è iniziata intorno alle 10.00. A rappresentare l’accusa il procuratore capo di Ragusa Carmelo Petralia che, insieme al collega Marco Rota, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre aveva firmato il decreto di fermo poi convalidato dal Gip Ivan Infarinato.
“Veronica Panarello”, ha detto prima di entrare in Tribunale l’avvocato Villardita: “mi ha detto che verrà in udienza con l’animo sereno di chi non ha commesso alcun crimine. Confida in questo riesame, nella possibilità di poter confutare quello che è stato definito dal giudice un quadro gravemente indiziario”.
La donna avrebbe anche confidato al legale che, se venisse scarcerata, andrebbe immediatamente al cimitero sulla tomba del figlio.
Difficilissima anche la situazione del papà di Loris: nel caso in cui la donna venisse scarcerata si troverebbe dinanzi a una scelta su come comportarsi, accoglierla in casa oppure no? Due giorni fa è stata celebrata una messa nel primo anniversario della tragica morte del bambino.
Come detto, i giudici potrebbero decidere già nella giornata di oggi o nelle prossime ore. Tempo massimo il 3 gennaio.