Firme false, corsi inesistenti e un fiume di soldi pubblici erogati.
C’era questo e tanto altro nell’affaire della formazione professionale che per anni ha visto protagonista un ente di formazione ragusano, con sedi in vari comuni della provincia.
Sono durate circa otto mesi le indagini della Procura della Repubblica di Ragusa e della guardia di finanza che sono culminate con l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Ragusa per un importo di quasi 500.000 euro.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati, durante una conferenza stampa martedì 30, dal comandante provinciale delle Fiamme gialle Alessandro Cavalli e dal comandante del nucleo di Polizia tributaria, Sergio Cerra.
Il provvedimento di sequestro è stato richiesto dal sostituto procuratore Federica Messina che ha diretto e coordinato le indagini. “C’erano dei corsi del tutto inventati”, ha detto il Colonnello Cavalli: “e firme false dei corsisti che in molti casi avevano la possibilità di frequentare la prima lezione ma poi il corso non c’era più”, corso che poi continuava però ad esistere sulla carta.
“Anche in questo caso” ha messo in evidenza il comandante provinciale delle Fiamme Gialle: “abbiamo avuto la possibilità di effettuare il sequestro per equivalente, aggredendo i rappresentanti nel loro patrimonio personale”.
Sei le persone denunciate per truffa, tra cui il presidente dell’ente di formazione. In particolare, sono state sequestrate 10 unità immobiliari per un valore catastale pari a circa 400.000 euro e somme giacenti nei rapporti bancari per circa 60.000 euro.
“Un’attività che è iniziata nell’anno” ha detto il maggiore Cerra “e che è terminata negli scorsi giorni proprio con questo sequestro”.
“In questo otto mesi abbiamo analizzato la documentazione dell’ente che certificava i corsi e le attività più svariate che impegnavano studenti di diverse fasce di età, ma gli studenti spesso non erano presenti nelle aule e in più occasioni le firme erano false”.
L’ente è stato bloccato e non potrà più attivarsi e per attingere a fondi regionali.