Che l’aumento dell’anticipazione richiesta dal Comune alla sua banca tesoriera fino a 20 milioni di euro avrebbe suscitato parecchie polemiche era prevedibile.
Già quando lo scorso mese di aprile la Giunta approvò una delibera per richiedere lo stesso aumento da 12 a 17 milioni di euro le opposizioni avevano gridato allo scandalo e in questi mesi, del resto, anche il Collegio dei Revisori dei Conti non ha fatto altro che raccomandare un ricorso più prudente a quella che di fatto si configura come una vera e propria scopertura bancaria da cui il Comune dovrebbe impegnarsi a rientrare e su cui comunque dovrà pagare gli interessi.
Ma c’è da dire che tutto questo rientra nelle previsioni di legge: proprio l’ultima legge di stabilità, approvata nei giorni scorsi, conferma l’innalzamento della quota di anticipazione a cui è possibile far ricorso da 3 a 5 dodicesimi delle entrate dei primi tre titoli del penultimo anno precedente e al Comune di Modica queste entrate sono pari a 49,9 milioni per cui, per un semplice calcolo matematico, è in effetti possibile richiedere anticipazioni di tesoreria fino esattamente a 20.816.395,28 euro.
“Il Comune, per la parte utilizzata di questa anticipazione, sarà costretto a pagare gli interessi, a fronte dell’ottenimento dalla Cassa Depositi e Prestiti, in un anno e mezzo, di 64 milioni di euro per pagare i debiti pregressi”, ricorda il consigliere Vito D’Antona, che attacca: “Mentre i cittadini sono alle prese in questi giorni con le scadenze tributarie, dall’Imu alla Tasi, alla Tari, oneri che stanno mettendo in difficoltà tantissime famiglie e piccole imprese, al Comune di Modica si continua a spendere senza alcun limite”.
Oltre alla decine di piccole iniziative finanziate durante l’anno, continua D’Antona: “il sindaco e la sua Amministrazione decidono di spendere a carico del bilancio comunale 231 mila euro per l’Estate modicana, 174 mila euro per Chocomodica, 78 mila euro per l’illuminazione di Natale e 46 per le manifestazioni natalizie. Dall’opposizione continueremo a denunciare alla città questo costante sperpero di denaro pubblico”.
Anche il consigliere comunale del Pd Ivana Castello ha immediatamente presentato un’interrogazione: “La decisione del sindaco”, osserva: “è fuori da ogni criterio di legalità e da ogni possibilità finanziaria del Comune e dei cittadini. Non le sembrano già eccessivi i tributi sin ora imposti? Le pare corretto spendere in un anno per feste varie circa 800.000 euro, di cui 200.000 solo nel mese di dicembre? A che serve tutto questo ulteriore indebitamento?”. Secondo Castello, peraltro, il calcolo sarebbe frutto di un artificio contabile: “Nel 2013 sono stati accertati 4,5 milioni di euro in più, che chiaramente aumentano il totale delle entrate su cui si calcolano quei cinque dodicesimi”.