Natale ibleo 2014, non snobbate la tombola post pranzo: fa bene al cervello

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Natale, tempo di giochi. Sono loro a riunire attorno ad un tavolo, oltre al pranzo, parenti e amici. Innegabile, quindi, la funzione sociale di questi frutti della tradizione, carte e tombola in primis ma anche gioco dell’oca e dama. In un passato non troppo lontano, nelle famiglie italiane, in particolare in quelle contadine, era abitudine, durante i giorni di festa, al termine dei pranzi e delle cene, divertirsi in compagnia sprofondando nella dimensione ludica.

Erano momenti di gioia per tutti quanti, in particolare per i bambini, che, eccezionalmente, potevano rimanere svegli fino a tarda ora assieme ai propri familiari. Si trattava di giochi semplici e spensierati, di certo non d’azzardo, in cui non valeva il merito ma la fortuna, cosicché potessero vincere anche i più piccoli. Erano più che altro un passatempo e la vincita spesso veniva “pilotata” proprio per favorire i bambini e renderli felici con poco.

Questo accadeva ieri. Oggi esperti psicanalisti confermano che il gioco permette di evadere dalla quotidianità e divertirsi, aumenta la possibilità di allargare le proprie conoscenze, aiuta a ritrovare l’ottimismo e a conoscersi meglio. Per quasi un esperto su 2 (47%) il gioco permette di ritrovare serenità e fiducia in se stessi. I maggiori benefici? Soprattutto nel rapporto genitori-figli (33%) e con gli amici (26%). La vittoria del gioco più “sociale” tra i sociale spetta proprio alla tombola. La si può amare o odiare, criticare o deridere ma la regina della tradizione è lei, con i suoi 90 bussolotti, la nonnina sorda che chiede sempre di ripetere gli ultimi 4 numeri e il classico familiare che esclama ambo all’estrazione del primo dal sacchetto.

La tombola, secondo alcuni studi condotti in Germania, farebbe bene alla mente in quanto rafforzerebbe lo scambio di informazioni tra i neuroni potenziando l’intera rete neurale. Insomma, la cara vecchia tombola, con i fagioli al posto delle finestrelle verdi e il caos della distribuzione delle cartelle, sollecita la concentrazione, la memoria verbale e quella visiva e chi si mantiene attivo socialmente preserva anche più a lungo le facoltà cognitive legate alla memoria, al ragionamento e al linguaggio, prevenendo malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer. Innegabili, poi, i benefici per i più piccoli che, attraverso la dimensione ludica e in un’atmosfera rilassata e amichevole, possono imparare a conoscere i numeri.

A confermare tali teorie è il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana, che sottolinea come la tombola sia una sorta di palestra per il nostro cervello: “Anche la memoria, soprattutto quella a breve termine, chiamata ‘memoria di lavoro’, richiede un buon allenamento per poter ricordare i numeri mancanti e coglierli rapidamente quando vengono estratti”. E, a proposito di concentrazione, aggiunge: “la nostra mente ha bisogno di restare attiva il più a lungo possibile, per circa 50 minuti, con una naturale inflessione dopo i primi 20-30 minuti. Tale abilità, purtroppo, tende ad essere annichilita dalla frammentarietà e dalla velocità del mondo moderno”.

E allora sbizzarriamoci e divertiamoci: asso pigliatutto, brillà, uno, scopa, briscola, rubamazzo, domino, dama, poker, scala 40, mercante in fiera, sette e mezzo, piatto, gioco dell’oca.
All’ombra dell’abete addobbato e del presepe la parola d’ordine è divertirsi e, perché no, anche racimolare qualche soldino! Attenzione, però. Non illudetevi né prefiggetevi di rientrare di tutte le spese fatte per regali e cena. Anche se, per rendere il gioco ancora più divertente, si possono, anzi, si devono mettere in palio premi di ogni tipo: monetine, cioccolatini, biscotti, frutta, piccoli pensierini e… baci! Le partite, parola, di esperti, avranno quel pizzico in più di sfida e di voglia di vittoria.