Da Trapani a Motta Sant’Anastasia, passando per Gela: in Sicilia chiudono le discariche e i Comuni, nella difficoltà di trovare soluzioni dell’ultimo minuto, rischiano di passare un Natale in piena emergenza rifiuti.
Nel giro di due giorni hanno chiuso i battenti ben due discariche, ovvero quella di Trapani e quella di Timpazzo a Gela: una situazione che, con la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea già chiusa da mesi e quella di Motta Sant’Anastasia in grande sofferenza, rischia di mandare in tilt il sistema della gestione dei rifiuti in tutta l’Isola.
Una situazione che riguarda da vicino anche molti Comuni della provincia di Ragusa: eccezion fatta per il capoluogo e i piccoli Comuni che conferiscono a Cava dei Modicani, quasi tutti gli altri scaricano infatti a Motta Sant’Anastasia, sito sotto sequestro della magistratura perché l’azionista di Oikos è accusato di presunta corruzione per avere cercato di ottenere per vie traverse il rinnovo della concessione.
Oltre al danno dei costi di conferimento da sostenere, c’è anche la beffa del rischio che la discarica chiuda e che i rifiuti non si sappia davvero più dove metterli.
Con la chiusura temporanea anche della discarica di Siculiana, individuata nei mesi scorsi dal piano regionale per far fronte all’emergenza (dovrebbe riaprire a gennaio dopo i lavori di ampliamento delle nuove vasche), restano praticamente solo 7 le discariche attive in tutta la Sicilia, che dovrebbero essere in grado di servire tutte le province e tutti i Comuni, dove la differenziata stenta a decollare.
Il Governatore Rosario Crocetta ha chiesto al Ministero dell’Ambiente – e con la massima urgenza – poteri speciali da commissario per l’emergenza rifiuti, “che consentano di predisporre interventi immediati per aumentare la capacità di conferimento, portandola a quella prevista dal piano regionale dei rifiuti”.
Il rischio è che si debbano trovare le soluzioni per portare i rifiuti fuori dalla Sicilia, addirittura utilizzando navi e treni per inviare i rifiuti in Portogallo, Germania o altri paesi del Nord Europa: “Ma solo con aziende pubbliche europee e comunque per un periodo limitato”, ha precisato Crocetta.
Ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio ha già annunciato di considerare insufficiente il dossier presentato da Crocetta e che qualunque decisione non verrà presa prima di gennaio.