A distanza di qualche giorno dall’approvazione del Piano di spesa Legge 61/81, Movimento Città, rappresentato in Consiglio comunale da Carmelo Ialacqua, invia alcune riflessioni di natura tecnica e politica.
L’atto, si legge in una nota diffusa dal movimento politico che mesi fa si è smarcato dalla maggioranza a Palazzo dell’Aquila, pur rappresentando un insieme di investimenti utili per l’economia ragusana (quest’anno 4 mln di euro), fallirebbe per mancanza di pianificazione di ampio respiro. Ma non solo.
Movimento Città sottolinea la grave assenza di una programmazione del recupero e della manutenzione di immobili di proprietà comunale che, pur essendo stati già oggetto in passato di interventi di restauro, versano oggi in grave stato di abbandono e degrado. I casi più significativi sono stati riassunti attraverso un dossier che comprende il Mulino del Purgatorio, il Parcheggio accanto all’ex Macello, i due ascensori di via Roma e del Purgatorio, nonché l’ampliamento del Giardino Ibleo con i nuovi servizi igienici, il chiosco-bar e l’ufficio informazioni turistiche. Opere, a tutt’oggi chiuse e non fruibili, per le quali sono stati spesi 3 milioni e 600mila euro.
“Quale l’intenzione dell’Amministrazione”, chiede Movimento Città “per questo tipo di edifici, già collaudati e lasciati allo stato di totale abbandono? A quando la loro ri-consegna ad una destinazione d’uso che ne consenta la pubblica fruizione?”.
Le considerazioni degli ex alleati di Piccitto vanno verso una maggiore trasparenza dell’Amministrazione su temi che devono essere di facile accesso per i cittadini, come il famoso “giallo” dei fondi mancanti sul capitolo per Ibla, “per la cui soluzione” si legge nella nota del movimento del consigliere Carmelo Ialacqua “abbiamo sollecitato una Commissione speciale che studi e valuti i dati finanziari affinché si arrivi ad un chiarimento dei fatti reali, evitando generici e improvvisati ‘processi’ a decenni di politica amministrativa”.
“Il dibattito consiliare sul Piano di spesa” prosegue Movimento Città “ci ha visti spettatori attoniti di ‘compromessi’ tra maggioranza ed opposizione, che hanno raggiunto un accordo su una serie di emendamenti condivisi, ma che di fatto non hanno modificato l’impianto generale del Piano di spesa che resta di profilo non adeguato. Non ci siamo comunque sottratti al gioco democratico del confronto in Consiglio, condividendo anche alcuni degli emendamenti proposti, al di là della parte politica di provenienza”.
“Tuttavia”, chiosano gli esponenti di Movimento Città: “restiamo perplessi per il metodo politico scelto: un dibattito consiliare povero, sospeso addirittura per ben 5 ore, al fine di dare spazio ad accordi in separata sede. È questa la formula che, notiamo, sta prendendo sempre più piede: potrebbe a prima vista sembrare salutare per la serenità politica cittadina, invece in realtà non solo porta ad accordi al ribasso, ma rischia di aprire la strada a compromessi inaccettabili anche su argomenti urbanistici speculativi particolarmente scabrosi. Su questo, Movimento Città vigilerà con crescente attenzione e intransigenza”.