Condannato per omicidio, torna in carcere Francesco Scribano. Per altri 12 anni

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La Polizia di Stato ha catturato un uomo che era già stato arrestato per omicidio, ma dopo la sua condanna aveva presentato ricorso in Cassazione.
Al momento del rigetto gli uomini della Squadra Mobile erano già sotto casa e ora dovrà scontare la pena di altri 12 anni.

Ecco i dettagli nel comunicato della Squadra Mobile:

La Polizia di Stato – Squadra Mobile – appena rigettato il ricorso per Cassazione presentato da Scribano Francesco nato a Vittoria il 06.08.1975 (residente a Comiso) ha proceduto alla sua cattura accompagnandolo presso il carcere di Ragusa, così come deciso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catania.

Nel 2010, esattamente 4 anni fa, in C.da Giardinello, Scribano di professione avvocato ha commesso il delitto di omicidio ai danni di un suo cliente, Licitra Giuseppe.
Personale dei Carabinieri era intervenuto per la segnalazione di un incidente stradale in c.da Giardinello ed in quella occasione il 118 aveva constatato il decesso per arresto cardiaco. In prima battuta nessuno si era accorto che Licitra era stato attinto da due colpi d’arma da fuoco, elemento che solo il personale delle pompe funebri durante la vestizione il giorno dopo si era accorto riferendolo alla Polizia Giudiziaria.
In quella occasione, non appena appresa la notizia dei colpi d’arma da fuoco, grazie alla visione delle immagini video riprese, alle testimonianze ed a serrate attività d’indagine, venivano raccolti importanti e gravi elementi di reità a carico di Scribano, avvocato della vittima che assisteva per un ricorso per separazione.
Scribano una volta condotto davanti al Pubblico Ministero confessava il delitto commesso con una pistola calibro 7,65 di proprietà del padre.

Avrebbe ucciso il suo assistito perché si sentiva minacciato. Licitra, a più riprese, aveva criticato l’operato del suo legale, pare gli rimproverasse scarso impegno nella causa di separazione dalla moglie e si era espresso con toni pesanti e minacciosi nei suoi confronti, e nei riguardi della famiglia, della moglie e del figlio.
La sentenza definitiva inerente la separazione era attesa a giorni alla Corte d’Appello di Catania e Licitra temeva un esito infausto, che addebitava proprio allo scarso impegno dell’avvocato. I due si erano dati appuntamento in contrada Giardinello e dopo aver parlato in auto, l’avvocato ha sparato con una pistola Beretta 7,65 all’indirizzo di Pippo Licitra. Per questi motivi veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto con provvedimento del Sostituto Procuratore.

A conclusione del processo, Scribano era già stato condannato, ma in seguito aveva presentato ricorso per Cassazione che è stato rigettato; per questo motivo all’esito della pronuncia di rigetto della Suprema Corte l’assassino è stato subito catturato e condotto in carcere dalla Squadra Mobile di Ragusa.