È nella disponibilità degli investigatori il secondo cellulare che sarebbe stato in uso alla madre del piccolo Andrea Loris e consegnato dalle mani di una delle amiche del cuore della donna.
Telefono di cui si è scoperta l’esistenza da un’intercettazione di una telefonata intercorsa con una stretta parente della mamma del piccolo.
Da comprendere, adesso, chi sia il titolare della sim, quale il contenuto, perché non si sia fatto cenno nei giorni scorsi a questo secondo apparecchio telefonico e come mai, chi lo aveva materialmente in custodia, ossia l’amica della mamma, non lo abbia consegnato materialmente e spontaneamente agli inquirenti nei giorni precedenti.
Da accertare, anche, in quale circostanza il telefono cellulare sia passato da una mano all’altra e perché Veronica Panarello, come ha anche detto il suo avvocato al termine dell’interrogatorio di garanzia di ieri sera, ha sempre negato di averlo posseduto.
Pare, ma si tratta di indiscrezioni, che all’interno ci siano fotografie e filmati che riguarderebbero il bambino quando era ancora in vita. Ma sarà compito adesso degli investigatori analizzare l’intero contenuto, l’eventuale traffico telefonico, e qualche passaggio che potrebbe magari giustificare il perché di questo cellulare non si sia fatto cenno prima.
Circostanze che forse dovrà chiarire anche chi materialmente lo custodiva in quest’ultimo periodo, e a cui è stato sequestrato.
Intanto pare che proprio nella giornata di giovedì 11 dicembre qualcuno giura di aver visto Davide, il papà del piccolo Loris, in compagnia del nonno Andrea, a Ragusa.
Chissà se alla ricerca di un legale, considerato che l’avvocato che si è occupato della famiglia nella fase preliminare, adesso è il difensore di Veronica.