Il siciliano è sempre stato legato alle tradizioni.
I cunta e le filastrocche degli anziani di casa, il buon cibo di una volta, l’auto del nonno che ha accompagnato la storia della famiglia. Già, l’auto del nonno: quella a cui non sa e non si vuole rinunciare, tanto carica di ricordi e di valore affettivo.
Di romantico però, nei dati pubblicati dall’Aci recentemente su questo attaccamento, c’è ben poco.
La prova? In questi numeri: ci sono 1.352.626 auto che circolano in Sicilia – su un totale di 3.136.199 – euro 0, euro 1 ed euro 2, cioè auto immatricolate prima del 2001. L’alta percentuale, il 43,1%, colloca l’Isola al quarto posto in Italia.
Sono dati ufficiali, quelli pubblicati dall’ACI, sulle vetture più datate e quindi inquinanti che ancora oggi circolano in Italia.
Nella speciale classifica ai primi posti troviamo, manco a dirlo, un dominio incontrastato del Sud Italia. Il quadro che ne deriva è quello di un Paese diviso in due anche per quanto riguarda l’anzianità del parco auto circolante. Non a caso è la Campania la regione con la percentuale più alta di auto euro 0, euro 1 e euro 2 (46,1%). Al secondo posto della classifica delle auto più vecchie troviamo la Calabria dove il 44% delle vetture ha più di 13 anni, mentre al terzo posto c’è la Basilicata (43,2%).
In fondo alla classifica, invece, dove troviamo le regioni con il parco auto più giovane, vi sono la Valle D’Aosta e il Trentino Alto Adige. In entrambe queste regioni, però, negli anni passati erano in vigore delle condizioni particolarmente vantaggiose per l’immatricolazione di nuovi veicoli che hanno determinato una distorsione dei dati. Al terzultimo posto troviamo la Toscana dove solo il 23,1% del parco circolante ha più di 13 anni.
Il 43,1% del parco circolante siciliano, quindi, ha più di 13 anni ed è composto da autovetture che hanno livelli di sicurezza e di inquinamento molto lontani dai modelli di più recente produzione. Tra province siciliane è Catania quella con la maggior quota di auto pre Euro 3 (47,2%), seguita da Enna (46,9%), Agrigento (46,3%), Caltanissetta (43,5%), Ragusa (43,4%), Trapani (42,9%), Messina (42,3%), Siracusa (40,1%) e Palermo (38,6%).
La nostra provincia dunque è tra le più inquinanti e vecchie per quanto riguarda il parco macchine. Quasi una macchina su due che circola sui monti iblei ha più di 13 anni.
Il rovescio della medaglia può essere rappresentato dalla storicità dei veicoli circolanti in Sicilia. Sotto questo aspetto la nostra Regione è all’avanguardia.
Il mercato delle auto storiche, con più di 20 anni, è particolarmente ricco e spesso viene tenuto sotto controllo anche da professionisti del settore del Nord Italia che vengono in Sicilia per acquistare mezzi da mettere sul mercato italiano. Complici politiche antinquinamento di manica più larga, infatti, in Sicilia, negli anni, è stato più semplice conservare auto che altrove venivano rottamate. Ed è l’unico aspetto che da siciliani ci può consolare, anche se la preventivata soppressione dei benefici per le auto storiche potrebbe dare una decisa spallata ai collezionisti spingendoli a rottamare o vendere all’estero pezzi che rappresentano la storia di questo Paese.