Ha escluso la morte a causa di un’infezione o a seguito di una cardiopatia l’autopsia che nella giornata di mercoledi è stata effettuata sul corpo di Daniela Dinatale, l’infermiera ragusana 50enne che è stata trovata morta in casa venerdì mattina, adagiata sul proprio letto, vestita, senza alcun apparente segno di violenza. Mancano ancora però i risultati degli esami del sangue dai quali si potrà verificare se alla base della morte della donna potrebbe esserci stata una reazione al vaccino antinfluenzale, anche se fonti investigative (le indagini sono portate avanti dai carabinieri della compagnia di Ragusa e dirette dal sostituto procuratore Marco Rota) escludono il fatto che Daniela Dinatale abbia ritirato il vaccino all’Asp o dal medico curante. Potrebbe però averlo acquistato in farmacia, e su quest’ultimo aspetto sono ancora in corso accertamenti. Nulla è ancora certo per presunte altre cause di morte naturale, relative o ad eventuali patologie pregresse o a cause fulminanti. Nell’abitazione di corso Italia, di fronte alla chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (Salesiani), non mancava nulla ed era tutto in ordine. Peraltro la donna era in ottima forma fisica, amante della vita all’aria aperta e dello jogging (era un membro dell’associazione “Amunì”).