Dire che il personaggio di questa settimana è un praticante di arti marziali sarebbe riduttivo. Sul tatami dal 1983 ha collezionato la Cintura Nera 4° Dan Ju Jitsu Metodo Bianchi, la Cintura Nera 6° Dan Ju Jitsu SATO-RYU, la Cintura Nera 6° Dan F.I.S.C. JIU JITSU P.S.D. Ha scalato i vertici della AIJJ, l’Associazione Italia Ju Jitsu, fino a diventarne il vicepresidente. Da oltre 20 anni la sua scuola, la Samurai, ha collezionato vittorie su e giù per l’Italia e i suoi atleti hanno fatto parte delle rappresentative nazionali. Parliamo di Saro Sigona, una vita dedicata alla Polizia e alle arti marziali che oggi ha risposto alle nostre domande.
In tanti anni di attività sei riuscito a creare un movimento sportivo che è tra i migliori in Italia nel jujitsu. Dopo 20 anni di ininterrotta attività cosa ti spinge ogni sera, al termine di una lunga giornata di lavoro, ad indossare il kimono e calpestare il tatami?
Nel gruppo che oramai dirigo da oltre 20 anni i ragazzi vedono spesso nel Ju Jitsu un modo per imparare a difendersi e uno sport con una appagante attività agonistica; gli adulti si avvicinano alla nostra Arte per imparare a difendersi e per fare una attività sportiva che permetta il mantenimento di una salutare condotta di vita.Dopo essere riuscito in tanti anni di lavoro a creare un gruppo solido all’interno del quale già si contano circa 40 Tecnici Cintura Nera, alcuni dei quali staccatisi hanno creato a loro volta altri sodalizi sportivi, indossare il Kimono ogni giorno e salire sul tatami assieme ai bambini che frequentano i corsi pomeridiani, mi fanno sentire sempre giovane e sinceramente continuo ancora ad imparare da loro. Lavorare invece con gli allievi più avanti nel corso, mi da ovviamente stimolo di proseguire nel mio cammino, ovvero indicare loro la “via”, nel senso di trasmettere quella che è la passione nella divulgazione dell’antica e nobile Arte Marziale del Ju Jitsu. Questo è il motivo ed il mio vanto per il quale ogni giorno mi presento nel Dojo.
Se non avessi scelto il jujitsu quale sarebbe stato il tuo sport ?
Ho avuto modo e la fortuna di conoscere ed apprezzare il Ju Jitsu circa 30 anni fa e da allora lo pratico tutti i giorni nei suoi fondamentali principi facendone stile di vita. Tuttavia avendo uno spirito libero, ribelle ed avventuriero, immagino che se non avessi scelto di impegnarmi fattivamente nel Ju Jitsu, avrei certamente dedicato molto del mio tempo a sport estremi; ho avuto infatti modo negli anni di praticare paracadutismo e speologia.
Da ispettore di Polizia cosa ne pensi dei gruppi sportivi militari, recentemente criticati per i loro costi ritenuti eccessivi?
Si parla tanto di programmi tecnici svolti presso alcuni gruppi sportivi militari o pseudo tali. Qui vi vengono praticati degli stili che hanno poco di marziale. Di fatto vengono praticati alcuni metodi di combattimento che vediamo inquadrarsi principalmente nel Krav-maga che tratta tecniche tecniche di guerriglia adatte al combattimento militare, pertanto essendo destinati ad alcune categorie di praticanti i costi ovviamente lievitano; Tuttavia se inquadrati anche in un ottica di sano allenamento psicofisico, e se insegnati con criterio da parte di Maestri non voltati alla violenza, possono considerarsi certamente idonei per chi voglia imparare a sapersi difendere.
Usciamo per un attimo dall’ambito sportivo. Alla luce degli ultimi episodi di cronaca accaduti nel territorio modicano, Esiste o no un’emergenza criminalità a Modica?
Secondo il mio modesto parere no !
Tuttavia vero è che Modica da qualche anno a questa parte ha registrato una notevole presenza di cittadini stranieri tra i quali, albanesi, rumeni e magrebini….. tale miscellanea di razze ed etnie ha certamente creato dei problemi -vedasi alcune risse verificatisi di recente nel centro storico che per mera fortuna non hanno coinvolto innocenti. Tali incresciosi episodi, nonostante gli specifici servizi di prevenzione, purtroppo sono imprevedibili….. ma arrivare ad allarmare una cittadinanza per emergenza criminalità non credo proprio.
Cosa farà Saro Sigona da grande? Ci sono ancora sogni nel cassetto da realizzare?
Credo che dal punto di vista lavorativo professionale, grazie sempre ad un pizzico di ambizione sia riuscito a realizzare quello che da bambino era il mio sogno.Entrare nella POlizia. Inoltre la mia adolescenza è stata segnata dagli anni in cui nei cinema venivano proiettati i film realizzati dal mitico Bruce Lee che divenne subito il mio idolo ed i sogni di quel periodo erano quelli di imparare tecniche di arti marziali che potessero sempre essere efficaci contro qualsiasi tipo di attacco. Ed anche in quel sens credo di essere riuscito a realizzare quei desideri.
Ciò posto ritengo di essere andato ben oltre a quanto da piccolo mi ero prefissato …. gli unici sogni che oramai mi sono rimasti sono quelli di vedere realizzati nel loro futuro le mie figlie alle quali auguro un mondo di bene.
Ringrazio questa redazione la avermi dato la possibilità di esporre quello che è il mio pensiero in ordine alle domande rivoltimi e porgo il mio più sincero e sportivo saluto a tutti i lettori.