Un viaggio nelle emozioni. Ma, anche, un viaggio di sensazioni, di gesti, di “ordinaria straordinarietà”. Sono questi i sentimenti lasciati nello spettatore dal documentario “Pasta amara” di Ivano Fachin, proiettato in anteprima al Nuovo Cineteatro Aurora. E’ il racconto – diremmo poetico – dell’attività dell’ultimo venditore ambulante di cioccolata modicana, don Luigi Baglieri, erede dei segreti di quella “inarrivabile” tavoletta fatta in casa, ai gusti di vaniglia e cannella. “E’ questa la cioccolata di Modica autentica, ora la fanno in tanti modi. Ma i gusti sono questi: vaniglia e cannella”: don Luigi dixit. Ivano Fachin ha seguito per parecchi mesi questo artigiano, intriso di dolcezza e dei profumi della “pasta amara” da cui tutto cominciò, per consegnare alle nuove generazioni (e questo è anche il desiderio di don Luigi) i segreti del “cioccolataio” e la passione per il lavoro. Lavoro duro che comincia con la preparazione di quell’impasto destinato a diventare “cibo degli Dei” per continuare con la “musicalità” delle forme di latta ritmicamente cullate in un letto di legno. “Pasta amara” ha il merito di aver reso poetico e spettacolare un itinerario di gusti che sono diventati, grazie alla lungimiranza di alcuni, patrimonio di un intero territorio ma, soprattutto, di una città come Modica. E a promuovere il documentario di Ivano Fachin non poteva che essere la più antica fabbrica di cioccolata di Sicilia, “La Bonajuto”, a cui va senza dubbio il merito di aver sempre saputo esaltare i valori fondamentali di una città che nella sua memoria deve trovare lo slancio per costruire gli anni a venire.