Come purtroppo evidenziano anche le più recenti statistiche sugli infortuni sul lavoro il settore delle costruzioni pur mostrando un trend in discesa rimane comunque ancora uno fra i settori a maggior rischio. Ogni qualvolta purtroppo accade nei cantieri un incidente, magari luttuoso, i rappresentanti delle amministrazioni locali non mancano di rilasciare dichiarazioni in cui si manifesta, doverosamente, l’intenzione di rafforzare il proprio impegno affinché questi eventi non abbiano più a verificarsi, magari procedendo alla sigla di protocolli di vario tipo, che vengono ben pubblicizzati, salvo poi dover constatare, che di fatto l’azione concreta delle stesse amministrazioni inspiegabilmente va in un direzione del tutto contraria alle lodevoli intenzioni manifestate.
Questo il senso dello sfogo del presidente dell’ente S.F.E.RA. di Ragusa, Fabrizio Chessari, in merito alla normativa che, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza nei cantieri delle opere pubbliche finanziate dall’amministrazione regionale o con fondi propri degli enti, prevede di destinare una percentuale del ribasso d’asta ad interventi di formazione ed assistenza alle imprese ed ai lavoratori, nonché all’aggiornamento dei tecnici della stazione appaltante.
Tali interventi, previa la sottoscrizione di una apposita convenzione delle varie stazioni appaltanti con i CPT provinciali, convenzione il cui schema è stato pubblicato con decreto assessoriale il 28 maggio 2012, sono demandati alle strutture tecniche dei CPT stessi. “Ad oggi” sottolinea Chessari “soltanto l’ex Provincia regionale di Ragusa continua a dare regolarmente corso alla normativa. Per quanto riguarda gli altri enti pubblici, a partire dai comuni, tutto questo rimane lettera morta.
Eppure le nostre amministrazioni che sempre più spesso si lamentano dei tagli dei trasferimenti statali e regionali per giustificare la pressoché paralisi totale degli investimenti in opere pubbliche potrebbero attivare, spesso a costo zero, dei percorsi virtuosi per la tutela della sicurezza dei lavoratori”.
Chessari, quindi, entra nel dettaglio: “Nonostante i vari solleciti da parte nostra, i comuni di Pozzallo e Comiso, sebbene siano trascorsi oltre sette anni dall’entrata in vigore dell’art. 3 della LRS n. 20/07, ad oggi non hanno ancora firmato alcuna convenzione, quelli di Scicli, Acate, Vittoria, Modica, Giarratana e l’Asp di Ragusa invece non hanno ancora firmato l’aggiornamento mentre hanno firmato l’aggiornamento Ragusa, Santa Croce Camerina, Ispica, Monterosso Almo, l’ex Provincia, Chiaramonte Gulfi ed ancora l’Iacp, il Parco archeologico di Kamarina e l’Irsap. Ma, come detto, nessuno di questi, a parte l’ex Provincia, mette in atto la convenzione.
E tutto questo nonostante molti degli attuali sindaci, in campagna elettorale, avessero promesso di dare una rapida applicazione della normativa in questione. Ma si sa, finito il periodo elettorale, le promesse vengono spesso dimenticate, anche da parte di chi si è presentato affermando di voler cambiare il modo di fare della precedente politica.
E tutto ciò pur essendo previsto dall’art.7 della L.R.S. n.16 del 2010 che ‘qualora gli adempimenti previsti dall’art. 3 della L.R.S. n. 20/07 non siano posti in essere contestualmente alla stipula del contratto di appalto il responsabile unico del procedimento informa l’assessorato regionale per la nomina di un commissario ad acta’”.
Tale “colposa negligenza delle nostre amministrazioni” locali, conclude il presidente dell’ente S.F.E.RA.: “non solo nega alle imprese ed ai lavoratori del settore delle costruzioni operanti nella nostra provincia, un diritto ad un servizio a loro riconosciuto, ma evidenzia una reale totale disattenzione ai problemi legati alla tutela della sicurezza e della salute nei cantieri.
Se per alcune amministrazioni può valere la giustificazione che non hanno dato in appalto alcun lavoro, tale negligenza è del tutto inaccettabile per quelle amministrazioni, quale ad esempio il comune di Ragusa, che pur avendo sottoscritto la da tempo la convenzione , colpevolmente alla stessa finora non ha dato alcuna applicazione pratica, pur avendo dato in appalto, in tale lasso di tempo, diversi lavori. Noi, come organismo paritetico del settore delle costruzioni che ha come scopo statutario la formazione e la tutela della sicurezza nei cantieri, non siamo più disposti a sopportare oltre la colpevole inerzia delle nostre amministrazioni per cui segnaleremo a chi di competenza ogni ulteriore omissione”.