Dialogo interculturale attraverso arte e comunicazione. Nasce Fit.com

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L’incontro interculturale attraverso l’arte, la comunicazione e l’educazione non formale, in quattro contesti geografici e culturali differenti tra loro. Questo il tema sviluppato dal progetto fit.com, che è stato presentato a Ragusa, giorno 15 novembre nei locali dell’ex masseria Tumino. Un vero e proprio laboratorio “in progress”, pensato per i giovani e che nasce dall’incontro di cinque organizzazioni, il Consorzio La Città Solidale e l’Associazione Terra e Popoli Onlus di Ragusa per l’Italia; l’Associazione Tacci per la Tanzania, l’Associazione Caci per il Perù e l’Acli e V. per la Germania.
Finalità ultima, lo scambio di buone prassi tra i rispettivi Paesi per potenziare le competenze degli operatori nell’ambito del dialogo interculturale, con il contributo dei giovani. Presenti a Ragusa, per l’occasione, tutti i partners, ad eccezione della Tanzania.
Il Consorzio La Città Solidale continua ad occuparsi di giovani- afferma il presidente Aurelio Guccione- il progetto fit.com ha sperimentato, attraverso l’arte, l’interculturalita’ e l’incontro tra giovani europei ed extraeuropei. E ha dato il via ad altri due grossi progetti che partiranno a gennaio, mi riferisco a progetto “Trazzere” e “Gas”, finanziati dal dipartimento della gioventù. In particolare Trazzere mirerà alla valorizzazione dei beni culturali e partirà proprio dalla masseria in cui oggi ci troviamo che ci auguriamo diventi il centro di tanti giovani che vogliono avere a che fare con la natura-.
Tra i beneficiari diretti del progetto 8 operatori, provenienti dai quattro Paesi coinvolti e 24 giovani, dai 15 ai 29 anni, selezionati in base a criteri di svantaggio socio economico. Obiettivo, diventare operatori sociali nell’ambito delle relazioni con gli stranieri. L’arte, quindi, al centro della relazione tra soggetti detentori di culture diverse, ma che si riconoscono attraverso la danza, la musica e il movimento in genere.
Il progetto è stato articolato, nell’arco di un anno, in quattro macro fasi- sostiene Valentina Distefano, coordinatore locale fit.com- ad un primo ciclo di formazione teorica che è stato realizzato da ciascun partner, è seguita la cosiddetta job shadowing, cioè veri e propri viaggi studio a cui hanno preso parte due operatori e un giovane di ciascuna organizzazione. Poi, un secondo ciclo di formazione è stata utile per la condivisione delle esperienze fatte e l’apprendimento di nuove tecniche di relazione. Infine, l’ultima fase ha visto la realizzazione dei prodotti , con relative performance artistiche scelte come strumenti di dialogo interculturale-. Dario Guastella, tra i giovani beneficiari del progetto, dopo la proiezione del suo video circa il suo viaggio in Tanzania, ha sottolineato come di quella realtà abbia colto e interiorizzato il diverso senso del tempo.
È un Paese che non comprenderò mai- dice Dario- ma mi viene la curiosità di ritornare. Ho rilevato grande differenza tra la cultura del villaggio e quella della città, molto vicina alla realtà occidentale- .
Alessia La Rosa, socio dell’associazione Terra e Popoli, ha partecipato al progetto anche nel ruolo di facilitatore. – La nostra è ormai una realtà multiculturale- aggiunge- dove è facile che si creino situazioni di conflitto. Questo progetto ha inteso superare le difficoltà, rendendo il dialogo tra culture diverse più fluido e costruttivo. L’arte è un mezzo per raggiungere l’altro. La nostra associazione ha dato la possibilità di frequentare dei laboratori di danza e musica, quindi un apprendimento non formale. Questo progetto ha confermato che le metodologie usate finora sono le più efficaci. Terra e Popoli organizza dal 2008 campi di lavoro all’estero, offendo la possibilità di avere un’esperienza diretta degli usi e dei costumi di luoghi differenti-.
Durante il seminario, due momenti di danza e musica, a cura di Giulia Lorefice, danzatrice e Vincenzo Cilia, musicista.
infine, nella giornata di domenica 16, sempre in questa sede, è stato possibile assistere al cosiddetto ” labirinto sensoriale”, a cura di Valentina Bighetti, un percorso particolare, inteso come metafora del viaggio, in cui si è cercato di rendere omaggio a tutti i Paesi protagonisti del progetto fit.com.