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864 migranti a bordo di 4 imbarcazioni sono stati soccorsi di fronte le coste libiche e i 4 scafisti tunisini sono stati fermati dopo 18 ore di indagini. Centinaia i bambini provenienti da ogni regione dell’Africa che, unitamente ai genitori, hanno rischiato la vita per le proibitive condizioni del mare. I migranti hanno raccontato di aver trovato i contatti degli organizzatori su Facebook, pagando in media 1700 dollari a testa per il viaggio.
La Questura di Ragusa sta nel frattempo provvedendo ad emettere i provvedimenti di respingimento per i migranti provenienti dal Marocco.
Ieri a poche ore dallo sbarco sono stati trasferiti a bordo di autobus ed aerei 500 degli 864 migranti; oggi verranno trasferiti tutti gli altri ad eccezione dei minori non accompagnati.
I dettagli sono nel comunicato stampa della Squadra Mobile:
È stata una giornata lunga ed impegnativa ma gli investigatori, con enormi sforzi, sono riusciti a raccogliere in meno di 24 ore tutti gli elementi per sottoporre a fermo di Polizia Giudiziaria i 4 scafisti delle 4 imbarcazioni soccorse: SARD Jaysal, nato Tunisia il 23/04/1990, SALEM Mechri, nato Tunisia il 26/11/1991, AZIZA Nizar, nato in Tunisia l’11.03.1971 e BALID Mustafa, nato in Tunisia il 01/01/1981.
Sono ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.I FATTI
In data 15/11/2014 il Pattugliatore della Marina Militare Portoghese, recuperava in acque internazionali un barcone con a bordo 199 migranti di varie nazionalità, che successivamente venivano trasbordati su nave S. Giorgio.
In data 14/11/2014 alle ore 12,45 la nave Pattugliatore “ORIONE” della Marina Militare Italiana in acque SAR libiche dove era stato segnalato un barcone in legno di circa 15 mt di colore blue con striscia bianca. Alle ore 13.10 veniva avvistato il barcone e soccorso.
Alle ore 13.52 si iniziava il trasbordo di tutti i migranti i quali venivano successivamente trasbordati su nave S. Giorgio. Tali operazioni si concludevano alle ore 15.30.
In data 16/11/2014 alle ore 08,00 la motonave “SAN GIORGIO” della Marina Militare italiana, giungeva presso il porto di Pozzallo con a bordo 864 clandestini di varie nazionalità recuperati in acque SAR LIBICHE da altre unità della Marina Italiana e dalla nave militare portoghese nella giornata del 15 u.s.
Le laboriose successive operazioni di trasbordo su rimorchiatori e dello sbarco in banchina, terminavano alle successive ore 16,40 circa di ieri e tutti i migranti venivano ospitati preso il C.P.S.A. per il successivo trasferimento.ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
L’ufficio Ordine Pubblico ha messo a disposizione gli uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile del servizio che hanno atteso l’arrivo dei migranti gestendo le operazioni di sbarco senza alcun intoppo nonostante i quasi 1.000 migranti in arrivo.
Alle operazioni partecipavano 60 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha completato le operazioni di fotosegnalamento di tutti i migranti da respingere in tempi record, mediante l’installazione di 8 postazioni per il rilevamento delle impronte digitali; oggi verranno identificati tutti gli altri migranti prima dei trasferimenti.
Nonostante la complessità delle operazioni, stante l’arrivo di quasi 1.000 persone le procedure sono state rispettate e tutto è andato secondo disposizioni di legge.
Contestualmente all’arrivo sono state predisposte le partenze di oltre 500 migranti a bordo di autobus ed aerei dallo scalo di Comiso.
Oggi verranno traferiti altri centinaia di migranti a bordo di aerei.
La Questura di Ragusa sta provvedendo a respingere i migranti provenienti dal Marocco.LE INDAGINI
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza in tempi record, dopo neanche 24 ore consecutive di lavoro hanno individuato tutti e 4 gli scafisti delle 4 imbarcazioni soccorse nelle acque antistanti la Libia.
Ieri alle ore 8 ancorava davanti al porto di Pozzallo la nave San Giorgio della Marina Militare Italiana con a bordo 864 migranti provenienti da decine di paesi del continente africano.
Le operazioni di sbarco duravano 10 ore e nel contempo gli investigatori iniziavano sin da subito le indagini.
Dai contatti con il personale della Polizia di Stato in servizio sulla nave militare per effettuare le prime indagini e grazie anche alle foto fornite dalla Polizia Scientifica il lavoro degli investigatori in servizio a Ragusa è stato agevolato, difatti in meno di 24 ore questa notte sono stati indentificati tutti gli scafisti.
Dalla Libia erano partite 4 imbarcazioni tutte condotte da scafisti tunisini che si erano precedentemente arruolati tra le consorterie criminali libiche.
Le condizioni del mare erano proibitive tanto che difficili sono state le operazioni di soccorso ma per fortuna non si sono registrati incidenti.
Alcuni migranti hanno raccontato di aver contattato i trafficanti libici tramite alcune pagine facebook che si occupano di rifugiati e li, tramite scambio di informazioni con altri rifugiati hanno ottenuto i numeri di telefono degli organizzatori libici.
1.700 dollari in media, hanno pagato per la traversata permettendo così agli organizzatori di guadagnare quasi 1.500.000 di dollari.
La difficoltà delle indagini in questi casi sta proprio nel dover fare distinte indagini contemporaneamente su 4 imbarcazioni.
Per questo motivo gli investigatori si sono divisi in 4 team specializzati al fine di individuare gli scafisti di ogni singolo natante e così è stato. In meno di 24 ore tutti sono stati identificati grazie all’opera di convincimento dei testimoni che minacciati oltremodo dagli organizzatori libici come sempre sono molto diffidenti.
Addirittura gli era stato detto che se avessero parlato con la Polizia li avrebbero portati in carcere per 3 anni. Per quanto inculcato loro prima della partenza, non è stato facile rimuovere quelle parole dalle loro menti, ma con l’esperienza maturata si è riusciti a risolvere anche questo caso.
Gli scafisti dopo le procedure di identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa.LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate poco meno di 24 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA
Nell’ultimo anno sono stati arrestati 173 scafisti dalla Polizia Giudiziaria e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.