Mentre si ragiona di mettere in rete le strutture di Modica e Scicli in un unico sistema ospedaliero, il direttore generale dell’Asp 7 di Ragusa Maurizio Aricò – che proprio del “caso” Scicli ha avuto modo di occuparsi tra le prime incombenze del suo mandato, in relazione al caso del reparto di Chirurgia – è andato a trovare il sindaco Franco Susino.
L’incontro è stato lungo e, precisano dall’ufficio stampa dell’Asp: “Molto costruttivo per la sanità del territorio di Scicli“.
Un argomento sempre caldo tanto che, sapendo della visita ufficiale, hanno voluto partecipare all’incontro anche il presidente del Consiglio Guglielmo Ferro e i capigruppo Claudio Caruso, Guglielmo Scimonello, Rocco Verdirame e Salvatore Carbone.
Il manager Aricò, nel suo dettagliato intervento, si è soffermato sulla nuova rete ospedaliera e sulla diversa articolazione dei servizi sanitari che deriverà dalla sua approvazione.
In particolare, sono stati affrontati i temi relativi al ruolo – “quasi una vocazione”, nella parole di Aricò, “del presidio di Scicli nell’assistenza in ambito di dialisi, riabilitazione anche neurologica e post-acuzie.
Una piena condivisione di intenti è scaturita dagli interventi dei consiglieri comunali, nell’ottica di un percorso comune volto a garantire e migliorare l’assistenza ai cittadini di Scicli. Insomma, tra la politica sciclitana e la direzione sanitaria dell’Asp, sembra essere tornata piena sintonia. E a breve il Consiglio comunale di Scicli potrebbe discutere ed eventualmente approvare una proposta di modifica organizzativa, che Aricò considera immediatamente applicabile e che potrebbe di per sé dare risposte immediate alla comunità.
Proprio pochi giorni fa il deputato regionale dell’Udc Orazio Ragusa aveva annunciato quanti posti letto sono previsti al Busacca nell’ambito della rete ospedaliera siciliana: 4 in cardiologia, 8 ordinari e 2 day hospital in chirurgia generale (che sarà riattivata, dopo i lavori di adeguamento che andranno in gara il 17 novembre), 32 ordinari e 2 in day hospital in riabilitazione, 24 in lungodegenza, 10 in dialisi, oltre ai servizi di radiologia con Tac, laboratorio analisi e psichiatria, e al Pronto soccorso, che sarà comunque da rifunzionalizzare.