Sono passati esattamente otto mesi da quando, lo scorso mese di marzo, l’ormai ex assessore regionale all’agricoltura Dario Cartabellotta venne a Modica per tenere a battesimo l’iscrizione della Fava Cottoia di Modica nell’elenco dei duecento presidi Slow Food italiani: un risultato rispetto al quale anche l’Amministrazione comunale ebbe un ruolo diretto, tanto che il sindaco Ignazio Abbate ribadì di voler cercare le strade per dare un sostegno alle imprese agricole ed estendere il più possibile la produzione, al fine di riportare questo tipico legume al centro della cultura enogastronomica del territorio.
E c’è da dire che rispetto alle parole, pare stiano seguendo i fatti.
Il Comune stesso, infatti, si è fatto carico di una parte dei costi per sostenere la partecipazione dei produttori modicani di fava cottoia al Salone del Gusto e Terra Madre che si è svolto a Torino lo scorso mese di ottobre: qui il prodotto è stato proposto per la degustazione e ha incontrato un gradimento che ora va trasformato in prospettive per il futuro.
Prospettive su cui sempre il sindaco Abbate ha voluto ragionare, convocando un tavolo a Palazzo San Domenico, con il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Giuseppe Giannone, il presidente dell’associazione Confraternita della Fava Cottoia di Modica Salvatore Cassarino, la Soat di Modica rappresentata da Filippo Antoci, la Coldiretti, da Franco Savarino, l’Unsic da Agatino Antoci.
“La fava cotona” ha spiegato Salvatore Cassarino “un’eccellenza del nostro territorio. Viene coltivata da dieci aziende e solo in alcune contrade della città, laddove può contare su un terreno con determinate capacità organolettiche. Quindi è un prodotto assolutamente biologico, rispetto a cui si rispetta un disciplinare di produzione e di commercializzazione. Ora la fava cottoia necessita di un processo di commercializzazione e di marketing che ne renda note le particolarità e i modi di impiego in cucina“.
“Solo da una forte sinergia tra Comune, associazione e produttori“, ha commentato il sindaco Abbate: “si potrà costruire un solido futuro. Anche per questo l’Ente ha destinato una somma in bilancio per il sostegno alla fava cottoia“.
Non solo cioccolato, dunque, nel paniere dei prodotti su cui Modica investe per la propria promozione esterna.
Anche se, in attesa di ChocoModica (in programma dal 5 all’8 dicembre), la pasticceria resta un punto forte nella programmazione degli eventi.
Proprio oggi prenderà il via la quinta Mostra del dolce e del gelato siciliano, organizzata dall’associazione dei maestri pasticceri Ducezio, che si svolgerà tra l’ex convento dei Carmelitani (già caserma dei carabinieri) e l’Auditorium Pietro Floridia, in Piazza Matteotti.
Si comincia sabato 15, alle 17.30, all’Auditorium Pietro Floridia, con la consegna del premio Pupaccena, che per quest’anno è stato assegnato alla scrittrice Simonetta Agnello Hornby, al fotografo Giuseppe Leone, al pittore Piero Guccione, oltre che – alla memoria – allo scrittore modicano, Raffaele Poidomani.
Poi sarà inaugurata la mostra del Dolce e Gelato siciliano con la degustazione, tra le altre cose, del cannolo preparato in diretta secondo l’originaria ricetta legata al periodo carnevalesco, ovvero con crema di ricotta e miele. Domenica 16, la mostra resterà aperta dalle 10 alle 21 e dalle 11 alle 12.30 ci sarà anche il laboratorio degli accademici, che coinvolgerà i cinque “duceziani” membri dell’Accademia dei Maestri Pasticcieri italiani. Nel pomeriggio, dalle 16.30 alle 18.30 è in programma la conferenza dal titolo “Miscuit Utile Dulci” (che proviene da una frase del poeta latino Orazio: “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci“, cioè: “raggiunge la perfezione chi ha mescolato l’utile al dolce, quindi l’utile al dilettevole“.
Per l’occasione, il Consorzio degli operatori turistici attiverà il servizio di shuttle sia sabato 15 che domenica 16 novembre dalle ore 10.00 alle 21.00. E domenica alle 15 dalla Chiesa di San Giorgio partirà anche un tour guidato nella città.