3 notti al centro per l’impiego, 2 clickday, 1 mese di ansia, 0 tirocini. Il conto alla rovescia della Cgil sul Piano Giovani siciliano non è per niente incoraggiante e diventa addirittura disarmante quando scende nel dettaglio dei fondi che si sarebbero dovuti spendere e non si sono spesi: ben 342,65 milioni (178 milioni del Piano Garanzia, 87 milioni del Piano giovani, 2,65 milioni del Bando creazioni giovani, 45 milioni per i tirocini dell’ex dl 76/2013, 30 milioni per i bandi Sicilia Futuro).
Per questo la Cgil ha organizzato, sotto l’hashtag #YouthPride, chiedendo quindi uno scatto d’orgoglio ai giovani siciliani, una manifestazione a Palermo per il prossimo 17 novembre.
Tra tutte le beffe, quella del Piano Garanzia Giovani resta la più clamorosa: a più di sei mesi dall’avvio del Piano non è stato fatto nemmeno un tirocinio. Secondo l’ultimo monitoraggio del Ministero del Lavoro, la Sicilia si trova all’ultimo posto tra le Regioni italiane per impegno di spesa. I dati sono aggiornati al 6 novembre scorso: a quella data la Regione era riuscita a programmare, secondo il Ministero, soltanto il 6% delle somme, ovvero dieci milioni di euro. Tutte le altre Regioni viaggiano invece su numeri a doppia cifra: l’88 per cento del Friuli, il 55 per cento della Lombardia, il 43 per cento della Puglia e il 45 della Basilicata. Ma in Sicilia si sa bene che nemmeno quei 10 milioni sono stati spesi per il fine a cui erano destinati: sono infatti la cifra che la dirigente al Lavoro, Anna Rosa Corsello, inserì nel bando pubblicato in tutta fretta dopo il flop del Piano giovani la scorsa estate, poi revocato a metà settembre. Di fatto, quindi, a oggi la Regione ha speso lo 0% del totale.
Adesso la palla passa al nuovo assessore regionale al Lavoro, il giuslavorista di area Pd Sebastiano Bruno Caruso, che dovrà mettere le pezze ai guai combinati dal suo predecessore Nelli Scilabra, che aveva addirittura promesso di poter spendere il 50% delle somme entro il 31 dicembre.