Parte dalla Cgil di Ragusa il piano di intervento per concretizzare il decalogo della legalità e dello sviluppo nel settore dell’autotrasporto privato.
Il tema individua il suo perno nel rapporto virtuoso tra la Filt Cgil di Ragusa e le forze dell’ordine.
Rapporto che origina un modello Ragusa, concordato con prefettura e Questura, su interventi e controlli: modello che possa estendersi, compulsando il presidente della Regione Crocetta, a tutto il territorio siciliano. Questo è l’idea di Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa, che partecipando alla conferenza stampa della Filt, ha lanciato questa proposta sulle questioni irrisolte dell’autotrasporto.
Sul tema della legalità e dello sviluppo del settore hanno parlato il segretario nazionale della Filt Cgil, Giulia Guida, il segretario generale della Filt Cgil Sicilia, Franco Spanò, il segretario generale della Filt di Ragusa, Peppe Stella.
L’occasione è stata utile per lanciare, con un spot girato ad hoc, il telefono amico dell’autista (0932621486) abilitato a ricevere segnalazioni, denunce e il mancato rispetto degli accordi contrattuali.
Ampio il panorama delle illegalità che vedono vittima gli autisti dipendenti di aziende con pochi scrupoli: rapporti a tempo indeterminato con impieghi a cottimo, l’uso delle calamite nelle scatole nere dei camion per taroccare il numero dei chilometri, turni di lavoro stressanti.
“La vittima – afferma Stella – è sempre comunque il conducente che rischia il ritiro della patente e una denuncia penale. Una serie di azioni a delinquere, perpetrate da aziende senza scrupoli che dovrebbero entrare a fare parte di una black list. Dotare, di contro, di un bollino di legalità quelle aziende che rispettano i contratti e le norme”.
Secondo Franco Spanò da Ragusa deve partire una messaggio forte a tutta la Sicilia utile a estendere un principio di correttezza che le aziende devono fare proprio e riportare tutto nell’ambito della legalità a cominciare dalla sicurezza del lavoro e dei servizi resi.
“Le aziende che operano in un ambito di illegalità – secondo Giulia Guida – commettono non solo reati ma una concorrenza sleale tra imprese. I motivi ci sono tutti. Non si rispettano i tempi di guida stressando, con gravi pericoli alla incolumità pubblica, i camionisti: necessario il rispetto di una disciplina degli orari di lavoro, del controllo sul full time e la retribuzione.
Da Ragusa parte una virtuosa alleanza tra le istituzioni impegnate a garantire le regole del mercato.
Si vedrà come destinare le risorse alle aziende virtuose disciplinando i fondi della legge di stabilità”.