Ci risiamo. Nel Movimento 5 Stelle la libertà di espressione e il diritto di parola valgono solo se chi apre bocca ha addosso lo speciale “bollino” certificato del grande capo. Un fatto che presenta un po’ di complicazioni, tuttavia, in una città come Ragusa, dove i Meet Up si sono moltiplicati e oggi sono due, uno dei quali ha nettamente preso – e ormai da tempo – le distanze dall’amministrazione Piccitto.
L’ultima polemica, il secondo meetup “RagusAttiva”, l’ha sollevata dopo l’alleanza stretta tra il Movimento 5 Stelle e Partecipiamo, rivendicando il fatto che “i principi fondanti del M5S non sono più osservati ed i patti non rispettati”.
Un punto di vista, per quanto discutibile, subito “messo a tacere” con una nota ufficiale a firma dell’Ufficio stampa del gruppo M5S all’Ars, in cui si legge: “Ribadiamo in maniera definitiva e, ci auguriamo, esaustiva, che gli unici soggetti chiamati a rappresentare in pubblico il movimento 5 stelle nella città di Ragusa sono il sindaco ed i consiglieri eletti.
Di conseguenza le eventuali dichiarazioni o esternazioni effettuate da qualsiasi altro gruppo, movimento o singolo soggetto, in nome e per conto del Movimento 5 Stelle, sono da considerarsi a titolo esclusivamente personale ed assolutamente non rappresentative del movimento.
Ed a questo proposito ribadiamo altresì con forza la totale fiducia e sostegno verso l’operato del sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, e della sua giunta, i quali stanno incarnando in pieno, nel loro servizio ai cittadini, i principi e le idee del movimento 5 stelle, come dimostra il grande lavoro svolto finora. Tanto si doveva per evitare, anche in futuro, di generare confusione e perplessità nei cittadini nei confronti dell’attività del movimento 5 stelle“.
Insomma, come al solito quando si ha a che fare con i grillini e il grillismo, si può giungere a una sola conclusione: alla fine, ne resterà solo uno (a parlare).