Oggi pomeriggio alle 16.00, nella sede del Ministero delle Infrastrutture a Roma, si firmerà la convenzione per il raddoppio della Ragusa-Catania.
Finiranno così, forse, decenni di attesa.
Ciò che difficilmente finirà, invece (e ci dispiace), saranno le polemiche che quest’opera pubblica da sempre innesca tra i rappresentanti politici e istituzionali del territorio, che hanno sempre da recriminarsi qualcosa in proposito: una volta per contendersi i meriti, un’altra per rinfacciarsi accuse, a seconda che le nuove siano buone o cattive.
E questo, ovviamente, è il tempo (forse) di contendersi i meriti, anche se dalla firma della convenzione al giorno in cui vedremo l’opera finita, probabilmente di chi rappresenta oggi la provincia di Ragusa non ci sarà (politicamente) più traccia.
Andiamo con ordine.
Qualche giorno fa, il deputato nazionale del NCD Nino Minardo ha dato, tramite un comunicato stampa, l’annuncio della firma della convenzione.
Immediatamente dopo, i deputati regionali Nello Dipasquale e Giuseppe Digiacomo hanno reagito:
C’è da essere soddisfatti per la firma della convenzione in programma domani al Ministero delle Infrastrutture a Roma”, spiega Digiacomo anche a nome di Dipasquale. “Ci lavoriamo da anni come classe dirigente e si tratta di un risultato importante che permetterà l’avvio di una seconda fondamentale fase per poi iniziare i cantieri direttamente in strada. Spiace purtroppo rilevare che la notizia della firma della convenzione sia stata data dall’on. Nino Minardo all’ex on. Sebastiano Gurrieri senza coinvolgere i deputati regionali che da anni si battono proprio per il raggiungimento di questo importante obiettivo. Minardo pensa di coinvolgere l’on. Sebastiano Gurrieri che tra l’altro non è più deputato da tempo e che dunque può andare a titolo esclusivamente personale all’incontro di Roma considerato che era stato inserito all’interno del comitato-osservatorio proprio perché all’epoca era parlamentare regionale e dunque in rappresentanza della deputazione regionale iblea. Sarebbe stato più opportuno coinvolgere i deputati regionali attuali. Come sempre più spesso accade, Minardo ha peccato di garbo istituzionale e cercando di fare il primo della classe, sulla Ragusa – Catania rischia di essere solo l’ultimo arrivato.
Un’ironia piccata, rispetto alla quale l’onorevole Minardo non poteva certo restare indifferente: “Una nota che sa tanto di volpe che non seppe arrivare all’uva“, ha definito il documento dei due parlamentari regionali. Minardo, nel riconoscere “capacità e saggezza” a Digiacomo, gira la sua replica tutta sull’ex sindaco di Ragusa:
Nello Dipasquale (del quale in questo momento mi sfugge l’appartenenza politica visto che non riesco più a seguirne le traiettorie del tutto simili a quelle di una ‘palla-pazza’…), mi riconosca almeno il merito di averlo ridestato da un torpore di tanti mesi, durante i quali non avevamo avuto più sue notizie e suoi interventi sui problemi seri di questa provincia. L’ho scomodato (e me ne scuso…) a fare la cronistoria del suo presunto impegno per la Ragusa-Catania, uno dei problemi importanti che riguardano la provincia di Ragusa e verso i quali l’ex sindaco assiste inerme, con un atteggiamento di silente accondiscendenza ai voleri del suo capo e governatore, Rosario Crocetta. È sulla scorta della sua odierna appartenenza che do peso nullo ad ogni sua odierna affermazione ma tengo egualmente a precisare che non ho deciso di invitare nessuno domani a Roma per la firma della convenzione ma piuttosto mi sono sentito in dovere di comunicare la notizia al “Comitato ristretto per la Rg-Catania”, nella persona dell’onorevole Sebastiano Gurrieri. Io so qual è la differenza tra la passerella e la politica, tant’è che, proprio perché non amo le passerelle, non parteciperò all’incontro romano.
“Una risposta così politicamente puerile“, gli ha replicato nuovamente Nello Dipasquale:
Nessuno può permettersi di mortificare il lavoro che i parlamentari hanno svolto, a Palermo e a Roma, per il raggiungimento dell’obiettivo, così come nessuno può nascondere il fatto che da sindaco di Ragusa ho lanciato io l’idea del progetto di finanza. Minardo cerca di gettare fumo per offuscare la vista degli elettori, ma gli elettori conoscono la storia di ognuno di noi, compresa quella dello stesso Minardo che accusa me di aver cambiato partito, forse sperando che tutti noi avessimo dimenticato i suoi di giretti prima di approdare nel Nuovo Centro Destra, a quanto pare pronto a ritornare tra le braccia di Berlusconi e di Forza Italia.
Ma del resto conosciamo tutti bene l’on. Nino Minardo, il parlamentare che si confronta con gli avversari ma solo tramite comunicati stampa, mai attraverso un confronto pubblico. Anzi, a questo punto, lo sfido ad avviare un confronto, sono a disposizione anche presso le tv della sua famiglia. Non ci sembrava corretto che qualcuno tentasse di sminuire il lavoro e i meriti di una parte di coloro che si sono impegnati affinché questo si potesse realizzare. Il resto sono polemiche sterili e inutili. Bastava rispondere che era stato un errore e che i parlamentari sono sempre invitati. Ma questo non appartiene alla statura politica del garbato interlocutore che con ansia aspetto di poter incontrare in un pubblico confronto.
Insomma, non ci resta che sperare che qualcuno oggi si ricordi di presentarsi a Roma e che questa benedetta convenzione si firmi davvero, una volta per tutte.