Quante liti (amorose e non) venivano sedate sul nascere, dalla frase: “Scusa, non ho letto il tuo messaggio su WhatsApp”.
Dite la verità: quante volte è capitato anche a voi? Ecco, ora quella frase: “Scusa, non l’ho letto” non ha più alcun valore.
Perché, da oggi, gli utenti del servizio di messaggistica WhatsApp dovranno trovarsi una scusa migliore. Dopo l’ultimo aggiornamento, senza neanche chiederlo agli utenti, è arrivata la temuta (doppia) spunta blu. Temuta la doppia spunta colorata di azzurro-blu conferma che il messaggio di testo è stato aperto e letto.
La novità interessa le versioni dell’applicazione per iOS, Android e arriverà anche sugli altri sistemi operativi per smartphone.
Facebook che ha comprato per 19 miliardi di dollari l’app di messaggi più usata al mondo, ha infatti introdotto quella sorta di sentenza definitiva che sta a significare: il messaggio è stato letto.
Finora funzionava così: una singola spunta a indicare che il messaggio era stato inviato e una doppia spunta grigia che era arrivato sull’apparecchio del destinatario. Adesso, invece, una doppia spunta colorata di azzurro-blu conferma che il messaggio di testo è stato aperto e letto.
Tra l’altro, a differenza di iMessage, il sistema di messaggi nativo di iOS, in cui modificando le impostazioni è possibile disattivare le notifiche al mittente, su WhatsApp non c’è via di scampo. Tutti sapranno quando i messaggi inviati sono stati letti. Il cambiamento è avvenuto all’improvviso: nessuna richiesta di aggiornare l’applicazione, tutto è andato in automatico.
Ma c’è di più: passando il dito sulla riga di testo spedita, si può sapere a che ora esatta il messaggio è stato consegnato e poi letto.
Il cambiamento “epocale” per gli utilizzatori di WhatsApp è subito diventato un trend su Twitter. C’è chi parla di morte della privacy, chi chiede un minuto di silenzio per tutti quelli che avevano nascosto l’ultimo accesso.
I litigi tra amiche, amici e fidanzati aumenteranno, e non di poco, si scaldano i primi su Twitter. Forse è un’esagerazione, probabilmente no. Altri sono più pacati: chi si fa mettere sotto pressione e si innervosisce per delle piccole spunte blu può incolpare solo se stesso.
E poi, dice qualcuno, c’è il lato positivo: quanto stress provoca cercare di inventare scuse sempre più creative per giustificare una mancata risposta? Ora WhatsApp accorre in nostro aiuto. E lo fa in modo chirurgico e spietato: “Non ti ho risposto al messaggio? È perché non volevo farlo!”.