Buon viaggio a Concetta. Che finalmente vola a Budapest per tornare alla vita

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La cucina sembra, più del solito, il laboratorio di un erborista, le valigie sono pronte, l’ansia è alle stelle.
Fervono i preparativi in casa di Concetta Roccaforte in vista della partenza per Budapest in programma domani 7 novembre.
Un volo porterà lei, il compagno e l’interprete in una delle due cliniche Gerson esistenti al mondo, dove potrà finalmente apprendere tutto quello che ancora le manca per far si che la terapia possa essere seguita in maniera precisa, completa e puntuale per i prossimi due anni.

Il nervosismo si percepisce, le fasi di riacutizzazione sono ormai costanti e si ripresentano puntualmente ogni 10 giorni circa scuotendole i nervi sin nel profondo.
Concetta sapeva che non era facile, in fondo questa terapia le sta procurando (sebbene in miniatura) gli stessi stati d’animo e gli stessi disagi della chemioterapia, ma se da un lato questo la indispettisce, dall’altro le fa credere ancora di più nella reale efficacia di questa cura tutta al naturale creata e sperimentata dal dr. Max Gerson nel secolo scorso.

“Non vedo l’ora di arrivare in clinica”, ci racconta. “Anche per capire come gestire i momenti in cui mi sembra di perdere il controllo. Mi rendo conto che per chi mi sta intorno è difficile da sopportare e sapere che degli infermieri professionali ed esperti si prenderanno cura di me con musicoterapia e altri sistemi naturali, con cognizione di causa, mi rasserena”.
Di certo il caos prepartenza non la aiuta ma, nella bilancia delle emozioni, fa da contrappeso la gioia per come la nostra società, troppo spesso tacciata di egoismo e cattiveria, si sta mobilitando per lei.

concy_soldi“Abbiamo ritirato quasi tutti i salvadanai e abbiamo raccolto 900 euro circa! Non ce lo aspettavamo davvero e non finirei più di ringraziare. Solo a Scoglitti abbiamo raccolto 130 euro e continuano ad arrivare donazioni spontanee. Sono contenta – ammette – il poco, se si è in tanti, è meraviglioso e mi ha permesso anche di pagare per intero il ricovero in clinica. Devo ammettere, però, che, in parte, mi aspettavo tutto questo, perché credo in Dio e so che i suoi progetti sono stupefacenti. Solo che, all’inizio, non avevo idea di come avrebbe fatto! Poi, piano piano, la strada si è delineata.

C’è stata, tra le altre cose, questa serata in un noto locale di Ragusa il cui ricavato è stato donato a te per intero…
Dopo aver pagato la Siae ci sono rimasti 715 euro. Un risultato straordinario! Non so da dove cominciare con i ringraziamenti e non vorrei dimenticare nessuno. Grazie alle scuole di ballo caraibico di tutta la provincia che, con El Caribe in testa, hanno organizzato questa bella serata. Loro non mi conoscono personalmente e io non conosco loro, ma voglio ringraziarli di cuore. Grazie anche al dj e al proprietario del locale che si sono messi a disposizione gratuitamente e a tutti coloro che, con soldi e opere, finora mi hanno aiutata. Grazie alle parrocchie che hanno avviato delle raccolte di fondi e al gruppo editoriale di Simone Mazzone, che ha permesso alla mia storia di essere divulgata, che continua a sostenermi con varie iniziative e che era presente alla serata di Ragusa. Grazie anche all’AVIS di Vittoria, che a breve distribuirà le copie di Freetime acquistate mediante un contributo. Il primo grazie, però, va a Dio e poi a tutte le persone di cui Lui si sta servendo. Spero, in un giorno non troppo lontano, di poter ringraziare tutti di persona per poter dire loro: “Sono guarita attraverso Dio, la Natura e il vostro amore”.

Cosa manca, a poche ore dalla partenza, e come ti senti?
Mancano solo un po’ di coraggio e tanta calma! Non vedo l’ora di arrivare a destinazione e capire come, in clinica, viene impostata la giornata, per mettere tutto in atto quando rientro a Vittoria. La mia terapia consiste, molto in sintesi, in un mix di alimentazione e rilassamento, ma quest’ultimo mi manca quasi del tutto. Purtroppo il relax mentale e fisico quando si hanno una casa, un compagno e dei figli è impossibile. Anche per questo è importante la terapia psicologica che ho iniziato da poco. Le cure classiche prevedono l’assistenza psicologica nei pazienti ma io, nei 5 anni in giro per gli ospedali, ho visto uno psicologo solo quando ho avuto lo shock anafilattico, nel giugno scorso!

Il primo viaggio che vuoi fare appena guarisci?
Voglio andare in Germania, da mio fratello. Glielo prometto da 5 anni e, per un motivo o per un altro, non sono riuscita. Lì vive una parte della mia famiglia e ci sono i ricordi della mia infanzia perché ci ho vissuto fino a 15 anni e poi ho avuto un’altra parentesi di tre anni dall’86 al 1989.

E allora buon viaggio, Concetta! Che da questo momento possa iniziare il tuo vero ritorno alla vita…
Ricordiamo ai lettori che il codice Iban per continuare ad aiutare economicamente Concetta Roccaforte è: IT 25 I 0503411795 000000 123066.