Un Consiglio a metà vota a favore dell’ordine del giorno presentato dal presidente Giovanni Iacono, esprimendo il dissenso nei confronti del decreto “Salva Italia”, che a giorni verrà messo ai voti in Parlamento a Roma dal Governo Renzi, ed in particolare contro l’articolo 38 che riguarda le trivellazioni ed ha un impatto diretto nei mari e nei territori della regione Sicilia.
L’aula di Palazzo dell’Aquila si è ancora una volta divisa, con le opposizioni che non hanno partecipato al momento del voto, in maniera non plateale né compatta ma sicuramente significativa.
Tutti tranne Carmelo Ialacqua che paradossalmente, da quando si è dichiarato fuori dalla maggioranza, ha sempre appoggiato le battaglie degli ex compagni di coalizione.
Sulla questione ambientale è risuonato tanto il comprensibile silenzio del Pd e di Megafono quanto le polemiche dei consiglieri di opposizione Mirabella, Migliore, Lo Destro e Tumino, che hanno tacciato il punto all’ordine del giorno di populismo e demagogia.
Procedendo con ordine, il Consiglio comunale convocato per martedì 4 ha approvato all’unanimità la variante al PRG per la modifica al tracciato viario di collegamento tra l’istituto scolastico “Mariele Ventre” e la via Colleoni.
Viene rimandato alla prossima seduta utile il punto relativo all’adesione al Consorzio nazionale per il car sharing, questione che in commissione Ambiente aveva messo in difficoltà la Giunta per l’astensione dei consiglieri Castro e Nicita; viene inoltre ritirata la delibera con la quale la Giunta chiedeva al Consiglio di esprimersi per la rivisitazione del decreto “Salva Italia”, perché, è stata la motivazione apportata in aula dell’assessore Martorana, vi era un ordine del giorno con lo stesso argomento.
Una mossa contraddittoria perlomeno con la scelta di convocare la commissione Ambiente la scorsa settimana, proprio per permettere alla delibera di arrivare in Consiglio comunale in tempo. Questo uno degli argomenti che hanno arricchito gli interventi dei consiglieri di opposizione, che hanno deciso di esprimere il proprio dissenso circa l’operato della Giunta.
“Si poteva impiegare il tempo in maniera proficua, anziché parlare di aria fritta” ha sottolineato Tumino “questo decreto sarà sottoposto a Roma alla fiducia, quindi non verrà discusso nessun emendamento. Ed allora di che stiamo parlando? Dobbiamo essere seri, una volta per tutte. Bisogna occuparsi dei problemi della città, per esempio andando a programmare già per il prossimo anno, come non avete fatto finora in maniera illegittima, il Piano di utilizzo riguardo alle royalties. Questa sarebbe una delle cose per le quali siete a Palazzo dell’Aquila”.
“Stiamo parlando di un provvedimento inutile” ha aggiunto Sonia Migliore “perché si parla della titolarità del rilascio delle concessioni per trivellazioni che dalla Regione Sicilia passa al Governo. Cosa c’entra il Comune? Tutto questo rumore servirà solamente a far guadagnare i titoli sui giornali a qualcuno. Demagogia che non dovrebbe coinvolgere il Consiglio”.
Decisamente opposte le valutazioni dell’assessore all’Ambiente Antonio Zanotto, il quale ha invitato i consiglieri che non credono nel loro ruolo di rappresentanti degli interessi della comunità locale a dimettersi, oltre che di Ialacqua e Iacono. “È importante che in quest’aula si affronti un argomento di tale importanza” ha detto Ialacqua “dobbiamo denunciare il tentativo di esproprio dei diritti garantiti dalla Costituzione. Non dobbiamo fermarci scoraggiati dal voto a Roma perchè con questo ordine del giorno, che riprende una iniziativa dell’Anci, poniamo le basi di un contenzioso costituzionale. Il nostro futuro dipende da noi: vogliamo essere una grande Gela o una grande Taormina? Sono felice di potermi esprimere a favore di questo principio: le comunità locali decidano il proprio destino”.
“Sono rammaricato che su certi temi ci sia al momento del voto mezza aula vuota” ha concluso il presidente Iacono. “Altro che demagogia o populismo, questa è vera politica, qualcosa che parla del futuro dei territorio e dei diritti dei cittadini. È questo quello che siamo stati chiamati a fare dagli elettori”.