Un “Patto di responsabilità per il bene comune“.
Il documento, datato 22 settembre 2014, è quello sottoscritto tra Partecipiamo e la maggioranza e che ha portato all‘ingresso in giunta del gruppo che in aula ha due rappresentanti, Gianni Iacono e Mirella Castro.
È stato proprio Iacono a illustrare i contenuti di quel documento insieme agli altri esponenti di Partecipiamo: Cesare Borrometi, di recente alla guida del Consorzio universitario, Salvatore Martorana, assessore a Palazzo dell’Aquila, Mirella Castro e Marcella Scrofani.
Nel suo intervento, Iacono ha spiegato che “alcune istanze avanzate sono già state prontamente attivate”. Tra queste il Piano strategico di sviluppo. “Era sempre stato un nostro pallino” ha chiarito. “C’era già in realtà un Piano al Comune, ma il fatto che nessuno sapesse cosa fosse dimostrava la scarsa attenzione che veniva data. Ora già si sono mossi i primi passi, e questo lo riteniamo importante”.
Nel documento sono inseriti poi alcuni “cavalli di battaglia” di Iacono e del Movimento, come la variante al Piano regolatore generale e al piano particolareggiato dei centri storici. E ancora l’estensione del parco degli Iblei. “Questi interventi”, ha aggiunto il presidente del consiglio comunale di Ragusa: “sono già stati inseriti negli obiettivi che il sindaco ha dato ai dirigenti”.
C’è poi l’idea di creare quattro parchi urbani: Vallata Santa Domenica, Cava Gonfalone, collina Petrulli e una nella zona dell’Iper Le Dune. “La creazione di una grande pista ciclabile in quello che una volta era il tracciato del treno di Ciccio Pecora. C’era stato un interessamento della Provincia, ma poi il progetto è finito su un binario morto”.
Sul campo dell’igiene ambientale, Partecipiamo chiede di lavorare per un sistema integrato del ciclo dei rifiuti e ribadisce il “no” alla quarta vasca. “Occorre andare in direzione opposta”, ha detto Iacono: “occorre rivalutare quel sito di Cava dei Modicani che tra l’altro è anche molto bello sotto il profilo paesaggistico”. Un mercato permanente per i prodotti a km zero. Non solo, quindi, una volta a settimana, ma una struttura coperta dov’è possibile acquistare prodotti di qualità provenienti dal territorio.
Tra gli altri punti inseriti nel documento la creazione di uno sportello donna, un piano di innovazione della cittadinanza digitale, il Piano regolatore delle politiche sociali, il rilancio dell’Università.
Partecipiamo, per quanto riguarda i progetti più facilmente attuabili, si pone anche dei tempi: diciotto mesi. È chiaro, invece, che per percorsi più lunghi occorrerà più tempo, ma occorre già da ora iniziare a porre le basi.