Attaccato dalla maggioranza, a Modica Garaffa non molla: “Io, super partes”

4

L’unica risposta con cui il presidente del Consiglio Roberto Ignazio Garaffa replica alla sostanziale sfiducia politica che gli è stata rivolta dalla maggioranza che lo aveva eletto a luglio del 2013 è una nuova convocazione del Consiglio comunale: “Auspico la presenza del numero legale per dare legittime risposte ai cittadini“, taglia corto Garaffa, ricordando che la seduta è stata rinviata dal 23 al 30 settembre a causa dell’assenza del sindaco ed è poi saltata sia il 30 sia il 31 per la stessa ragione e per la conseguente decisione dei consiglieri di maggioranza di assentarsi dall’Aula.

Mentre loro, con un comunicato a firma del capogruppo della lista Modica 2013 Ignazio Abbate sindaco, hanno accusato Garaffa di essersi intestardito con quest’ultima convocazione per compiere “un atto politico”, il presidente replica: “Prendo atto del dibattito in corso sul ruolo istituzionale del presidente del Consiglio. Ricordo che al presidente del Consiglio la legge impone fermezza ed imparzialità ed assegna il delicato ruolo di garante del funzionamento democratico del Consiglio Comunale. Per cui”, continua Garaffa: “come da regolamento, ho provveduto a convocare il Consiglio Comunale (previo avviso all’amministrazione) per martedì 11 novembre alle ore 19.00”.

Se Garaffa si chiude nel recinto del ruolo istituzionale e non si sbottona nemmeno ad un commento politico, che pure la situazione giustificherebbe, dato che la sfiducia che gli si rivolge appare come una chiara conseguenza della fuoriuscita del suo partito, l’Udc, dalla maggioranza, è proprio il coordinatore cittadino dello scudo crociato, Giuseppe Rizzone, a sbilanciarsi: “Prendiamo atto con soddisfazione” aggiunge: “che il consigliere Covato ha compreso quali siano i compiti del presidente del Consiglio comunale ed il suo ruolo super partes e che pertanto non può essere asservito ai voleri del sindaco e della sua maggioranza come invece gli stessi vorrebbero accadesse. Illuminante, del resto, il fatto che la maggioranza non garantisce i lavori del Consiglio comunale semplicemente perché il sindaco ha deciso di assentarsi.
Sfugge loro che il regolamento prevede che il sindaco può essere sostituito dal vicesindaco o da uno degli assessori i quali sono stati relegati al ruolo di semplici comparse. Come sintomatico è il fatto che tutte le forze di opposizione in modo unanime e compatto difendono il ruolo super partes della presidenza del Consiglio. Al presidente del Consiglio” dice ancora Rizzone: “va il nostro plauso e sostegno incondizionato. Come Udc raccogliamo e facciamo nostra la preoccupazione dei consiglieri dell’opposizione che hanno lanciato l’appello a difesa delle istituzioni e della autonomia democratica del civico consesso”.