Altri 329 a Pozzallo. Fermati gli 8 scafisti: per tenere l’ordine su barcone, usavano il bastone

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L’equipaggio più consistente del 2014, ben 8 gli scafisti arrestati, questa notte. Ognuno di loro aveva un compito ben preciso: comandante, vice-comandante, macchinista, addetti alla cambusa, servizio di sicurezza a bordo per gestire gli indisciplinati, a colpi di bastone. Come hanno raccontato i testimoni: “Siriani ed egiziani erano sopra coperta, i centro africani tutti nella stiva; le risse tra egiziani venivano sedate a colpi di bastone dai membri dell’equipaggio”.

Nel frattempo, il Questore di Ragusa Gammino emette 50 provvedimenti di respingimento di cittadini egiziani che già questa mattina saranno rimpatriati a bordo di un aereo che partirà da Comiso.
L’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa, unitamente alla Polizia Scientifica ed all’Ufficio Immigrazione provvederà al trasferimento, sempre a bordo di aerei, di 200 migranti presenti nei centri di Pozzallo e Ragusa.

Ecco il bilancio dell’operazione nel comunicato della Squadra Mobile di Ragusa:

È stata una giornata lunga ed impegnativa ma gli investigatori, con enormi sforzi, sono riusciti a raccogliere in pochissime ore tutti gli elementi per sottoporre a fermo di Polizia Giudiziaria 8 scafisti: ABDOU Mouhamed, nato in Egitto il 04.05.1981, ODAA Ossema, nato in Egitto il 01.01.1989, AHMAD Ismail nato in Egitto il 30.05.1989, NAGI Alee, nato in Egitto il 12.01.1993, ISMAIL DARWISH Islam, nato in Egitto il 05.01.1995, ABDELHAMID ZIBAH Atef, nato in Egitto il 01.01.1992, MOUSTAFA Sami, nato in Egitto l’01.01.1993 e MOUSTAFA SHAWI Karim, nato in Egitto l’1/1/1996.
Sono ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Egitto al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

I FATTI
In data 02/11/2014 l’MRCC di Roma riceveva comunicazione da parte di una unità della Marina Militare Canadese che aveva intercettato un peschereccio in legno di colore azzurro con striscia gialla e scritte arabe con 329 migranti a bordo.

L’MRCC disponeva l’accompagnamento del peschereccio presso le coste italiane dove avveniva il trasbordo, in data 03/11/2014, sul rimorchiatore “NOS TAURUS” che accompagnava i clandestini presso il porto di Pozzallo dove giungevano alle successive ore 13.00. Le operazioni di sbarco terminavano alle ore 17.00 di giorno 3 novembre e tutti i migranti venivano ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo (RG).

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
L’ufficio Ordine Pubblico ha messo a disposizione gli uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile del servizio che hanno atteso l’arrivo dei migranti gestendo le operazioni di sbarco senza alcun intoppo nonostante il tentativo di fuga di un gruppo di migranti.

Alle operazioni partecipavano 40 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha completato le operazioni di fotosegnalamento di tutti gli egiziani da rimpatriare ieri notte, praticamente in tempi record, mediante l’installazione di 8 postazioni per il rilevamento delle impronte digitali, oggi verranno identificati tutti gli altri.
Nonostante la complessità delle operazioni, stante l’arrivo di quasi 330 persone le procedure sono state rispettate e tutto è andato secondo disposizioni di legge.
Il Questore di Ragusa Giuseppe Gammino ha emesso 50 ordini di respingimento con accompagnamento coatto in Egitto per la data odierna. Più tardi grazie al coordinamento del Ministero dell’Interno Servizio Immigrazione, verrà stabilito quando verranno rimpatriati gli altri egiziani adulti.
Nel contempo è frenetica l’attività dell’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa che sta trasferendo 200 migranti presso altri centri del nord Italia a mezzo di vettore aereo.

LE INDAGINI
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza in tempi record, dopo appena 10 ore consecutive di lavoro hanno individuato ben 8 scafisti responsabili dell’ingresso clandestino di 329 migranti provenienti dalla Siria, Palestina, Egitto, Eritrea, Iraq, Ghana, Gambia e Mali.

Ieri intorno alle 11 del mattino, la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Pozzallo informava la Questura di predisporre gli uomini per l’arrivo di circa 350 persone che erano state da poco agganciate da loro motovedette.
In men che non si dica l’Ufficio Ordine Pubblico informava tutti gli uffici competenti del diramato allarme e provvedeva a reperire gli uomini per far si che lo sbarco avvenisse in sicurezza.
Sulla banchina, come sempre, gli investigatori erano pronti ad iniziare le indagini sin dal primo momento dell’approdo sul territorio nazionale.
Gli uomini della Polizia Giudiziaria mentre monitoravano tutti i soggetti presenti sul rimorchiatore si avvedevano che un gruppetto di giovani egiziani faceva capannello. Neanche il tempo di avvisare i colleghi addetti all’Ordine Pubblico che in 4 si davano alla fuga saltando dal rimorchiatore sulla banchina. Inseguiti e bloccati dagli agenti, 2, al termine delle indagini, risultavano essere parte dell’equipaggio, pertanto si capiva il motivo della loro fuga terminata dopo alcune centinaia di metri.
Una volta condotti tutti all’interno del centro è stato particolarmente difficile poter individuare i membri dell’equipaggio in quanto centinaia erano gli egiziani sbarcati e per la somiglianza tra gli stessi non era facile poter individuare con certezza i responsabili del delitto.
Ci sono volute ore per riuscire a identificare tutti i membri dell’equipaggio e poi, a differenza degli sbarchi con uno o due scafisti, quando l’equipaggio è numeroso bisogna delineare con precisione il ruolo di ognuno di loro, quindi gli interrogatori sono molto lunghi e complessi.
Durante l’attività di Polizia Giudiziaria non pochi sono stati i problemi che hanno dovuto affrontare gli investigatori in quanto i numerosi egiziani hanno tentato più volte di allontanarsi dal centro creando quindi diverse interruzioni alle attività d’indagine.
I viaggi con partenza dalle coste egiziane durano sempre tanti giorni, difatti il modus operandi delle consorterie criminali egiziane è diverso. Partiti dalle coste, cambiano almeno 2 o 3 volte l’imbarcazione per giungere fino ad un punto di mare dove gli scafisti hanno a disposizione un’imbarcazione per effettuar la traversata del canale di Sicilia.
Il viaggio è stato lungo e per questo all’interno della barca doveva essere distribuito cibo ed i motori dovevano essere efficienti, questo ha costretto gli organizzatori egiziani a formare prima della partenza un equipaggio numeroso.
Durante il viaggio i momenti di tensione sono stati altissimi, difatti diverse volte si rendeva necessario l’intervento degli scafisti che, con grossi bastoni, provvedevano a sedare le risse colpendo i responsabili, evitando però il ribaltamento del peschereccio.
È stato inoltre accertato che in media i passeggeri hanno pagato 2.500 dollari con prezzi di favore per intere famiglie e per coloro che viaggiavano in stiva un po’ più bassi.
Dopo ore di interrogatorio è stato possibile individuare tutti i componenti l’equipaggio, delineando le loro responsabilità.
Esaminando gli ultimi anni, questo equipaggio è il secondo di sempre per consistenza, solo nel 2011 era stato fermato un equipaggio di ben 14 scafisti.

LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate più di 10 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, questa volta un equipaggio davvero consistente.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

BILANCIO ATTIVITÀ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA
Nell’ultimo anno sono stati arrestati 169 scafisti dalla Polizia Giudiziaria
e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.