Vi ricordate la storia dei “posti in piedi”, quelli per i quali in Sicilia ci sarebbe un’elevata domanda da parte delle imprese ma una scarsissima risposta da parte delle schiere di giovani in cerca di occupazione?
Si parlava di: pizzaioli, pasticceri, gelatai, muratori, metalmeccanici specializzati, stando ai dati in possesso del Dipartimento di Scienze economiche, aziendali e statistiche dell’Università di Palermo.
Bene. Ora è Confartigianato Sicilia a rendere noti dei nuovi dati, ovvero quello dei lavori artigianali più richiesti nell’Isola, per i quali – volendo – non mancherebbero i posti per giovani di buona volontà.
Tanto che l’associazione degli artigiani, che aderisce al piano di Garanzia Giovani, ha attivato uno sportello per fare incontrare domanda e offerta. Secondo il presidente di Confartigianato Sicilia, Filippo Ribisi, che oggi ha rilasciato una dichiarazione in merito al Giornale di Sicilia, “c’è un’altissima richiesta di liutai, di restauratori ma anche di frigoristi specializzati e addetti operatori alla macchina del legno”.
Intanto, proprio nei giorni scorsi, sono stati resi noti i dati di un’altra ricerca, elaborata da Excelsior, il sistema informativo per l’occupazione e la formazione, che – per conto di Unioncamere – elabora ogni anno i dati di previsione sull’andamento del mercato del lavoro e sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese.
La ricerca evidenzia, Regione per Regione, le figure più ricercate e quindi le strade più facilmente percorribili da chi cerca lavoro. E conferma che in Sicilia ci sono figure professionali davvero “introvabili”: dagli addetti alle pubbliche relazioni ai conduttori di carrelli elevatori.
Fra le professioni su cui si registra un grosso gap fra domanda ed offerta ci sono anche: i conduttori di macchinari per il movimento terra, i professionisti della riabilitazione sanitaria, i custodi, gli analisti di software, gli ingegneri meccanici, gli operatori dei servizi di igiene, gli operai per articoli in plastica.